MILANO, 18 LUG – A2A e' pronta a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative con Edf per fissare le condizioni del divorzio in Edison.
Il consiglio di gestione dell'ex municipalizzata, ha detto il suo presidente Giuliano Zuccoli, ''ha deciso all'unanimita' di riprendere le trattative'' con i francesi al fine di trovare una soluzione condivisa al riassetto di Foro Buonaparte. ''Comunicheremo a Edf la nostra disponibilita' – ha spiegato – e, se i francesi ci daranno la loro, riprenderemo le trattative''.
La soluzione al dossier non potra' pero' prescindere dal giudizio del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, molto attento al destino del secondo gruppo elettrico nazionale.
Gia' a marzo l'inquilino di XX Settembre si era opposto all'accordo trovato allora tra A2A ed Edf, in quanto consegnava il controllo di Edison in mani francesi (in cambio della cessione di centrali idroelettriche ad A2A). Ne scaturi' un prolungamento dei patti attuali fino a meta' settembre, data entro la quale dovra' essere trovato un accordo, pena l'asta al rilancio su Foro Buonparte.
Oggi Giuliano Pisapia, sindaco di Milano (comune azionista di A2A), si e' incontrato con Tremonti e nel colloquio – secondo quanto riferito dall'assessore al Bilancio, Bruno Tabacci – si e' parlato anche di Foro Buonaparte.
Secondo Tabacci, ''non ci sarebbe opposizione da parte del Governo a trovare un punto di incontro con i francesi''. ''Il problema – ha aggiunto – e' dove si colloca questo punto. La partita e' ancora molto aperta. Finora si e' difeso l'accordo della primavera scorsa ma ci sono degli elementi di criticita' che andrebbero corretti''.
Da Pisapia sarebbe inoltre arrivata una sollecitazione a Tremonti affinche' venga ridefinata ''con il Governo francese una base (di accordo, ndr) che sia piu' favorevole rispetto'' a quella di marzo, nonche' la richiesta di un chiarimento sul ''ruolo preciso'' che potrebbe giocare la Cassa Depositi e Prestiti in caso di asta.
A un accordo migliorativo con i francesi sta intanto lavorando a pieno regime A2A che, dopo l'incidente nucleare di Fukushima, ha deciso di alzare la posta del negoziato affermando che gli asset del gas di Edison sono stati rivalutati per via della battuta d'arresto subita dal nucleare.
Oggi il cdg dell'ex municipalizzata ha conferito la delega a trattare a Zuccoli e al direttore generale, Renato Ravanelli. Tra gli obiettivi di A2A anche quello di strappare un'opzione put per vendere tra tre o cinque anni la quota di Edison, pari al 30% circa di Foro Buonaparte.
A2A e gli azionisti Delmi, secondo quanto riferito da diverse fonti, intendono difendere il valore di carico delle azioni nel gruppo elettrico: 1,5 euro (valore che rappresenta patrimonio netto di Edison) contro un valore di borsa di 0,82 euro.
In caso contrario il rischio per Delmi sarebbe quello di farsi carico di una minusvalenza che, agli attuali corsi di borsa, si spinge fino al 1 miliardo di euro. Ne' A2A ne' Delmi, la holding dei soci italiani di Edison, hanno pero' ''deliberato in merito a modalita' e valore di possibili way-out''.
Oggi si e' riunito anche il direttivo di Delmi, nel corso del quale Iren, assieme a Dolomiti Energia, ha chiesto e ottenuto di essere maggiormente coinvolta nelle trattative. ''Abbiamo spiegato le nostre ragioni e ci siamo chiariti'', ha detto Andrea Viero, direttore generale di Iren.
Giovedi' si riunira' il cda della holding, e in quella sede potrebbe essere finalmente concessa ai soci di minoranza (Iren, Sel e Dolomiti Energia) quella rappresentanza attiva nella trattativa che fino ad adesso era stata – con loro grande disappunto – negata.