Enasarco, Repubblica: “Le pensioni usate come un hedge”

Enasarco e le pensioni usate come un hedge
Enasarco e le pensioni usate come un hedge

ROMA – “Fondo Enasarco a rischio”, titola Repubblica che poi riporta alcuni dati: “Nel 2012  una variazione implicita negativa di 571 milioni e 1.98 miliardi di investimenti alternativi”.

“Inquietanti episodi” li ha definiti il vicepresidente della Enasarco Andrea Pozzi prima di dimettersi, nella gestione dei fondi pensione “alcuni investimenti importanti della fondazione erano in perdita e i gestori di tali investimenti in perdita non erano a mio giudizio adeguati, occorreva intervenire” si legge nella lettera di dimissioni riportata in parte dal Fatto Quotidiano.

Già a febbraio Pozzi in cda accusò la “negligenza” del presidente Boco puntando il dito “contro investimenti fatti attraverso veicoli con sede in paradisi fiscali come le Mauritius senza che ne sia stata fatta comunicazione a Bankitalia”.

Poi c’è “quel” portafoglio di derivati, il Fatto Quotidiano ha ricostruito così la vicenda:

Ma ciò su cui Pozzi concentra la propria attenzione nell’intervento di febbraio è soprattutto il portafoglio di derivati di cui faceva parte la nota Cms (ex Anthracite), trasferita nel 2011 per un valore nominale di 780 milioni di euro al comparto Res Capital Protection della società d’investimento a capitale variabile Europa Plus, gestita dalla Gwm di Sigieri Diaz Pallavicini, finanziere legato a Marco Tronchetti Provera, e di Massimo Caputi, già alla guida del carrozzone di Stato Sviluppo Italia (oggi Invitalia) ed ex rappresentante di Francesco Gaetano Caltagirone al Monte dei Paschi di Siena. L’investimento nella relazione di bilancio 2012 di Enasarco finisce nel capitolo “investimenti alternativi”, dietro cui potrebbero nascondersi perdite potenziali da oltre 500 milioni di euro, ovvero la differenza tra il valore di carico degli asset (1,9 miliardi) e quello di mercato (1,4 miliardi). Un delta negativo che per 456 milioni deriva proprio dal fondo Europa Plus Res Capital Protection e che Enasarco non ha svalutato a bilancio perché “protetto” da un Btp zero coupon con scadenza nel 2039, la stessa dei derivati. Una protezione su cui non ha nascosto tutti i propri dubbi la Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione, in una richiesta di chiarimenti dello scorso gennaio, che non ha mutato la posizione della fondazione.

“Le pensioni degli agenti di commercio usate come un hedge” titola oggi Repubblica. L’Enasarco, la Fondazione degli agenti di commercio ha chiuso il 2012 con i conti in rosso, “su 4.268 milioni di patrimonio mobiliare, l’ente segnava a fine anno una variazione implicita negativa di 571 milioni, grosso modo il 13% in meno, a fronte di 35 milioni di proventi netti”.

Perdite dovute, come scrive Vittoria Puledda, anche a scelte di mercato complesse:

L’aspetto più sorprendente è proprio che la Fondazione Enasarco in passato ha privilegiato scelte di investimento complesse. Il totale degli investimenti alternativi a fine 2012 era pari, a valore di carico, a poco meno di due miliardi (1.968 milioni) su un patrimonio mobiliare di poco superiore ai quattro (4.268 milioni). Il macigno della nota Anthracite è emblematico: la nota legata a Lehman (valore nominale 780 milioni) è passata attraverso la ristrutturazione del Credit Suisse e alla fine è approdata, attraverso complicatissimi passaggi, alla Gwm. La sostanza è stata che all’inizio del 2012 la nota aveva un Nav di 440 milioni senza la protezione del capitale (che comunque esiste) e al netto di tutte le spese e le penalità, inclusi i 56 milioni pagati al Credit Suisse. Alla Gwm di Sigieri Diaz (e al 20% di Massimo Caputi) che dal gennaio 2012 sta gestendo grossa parte delle complesse attività mobiliari di Enasarco sono andati circa 8 milioni di commissioni l’annoscorso; il nuovo accordo porterà ad un risparmio di circa 1,5 milioni.

“La bomba Enasarco” la definisce il Tempo: “Troppi soldi sono infatti immobilizzati nei fondi immobiliari, oggi troppo soggetti a svalutazioni e comunque asset cosiddetti illiquidi, ovvero difficilmente vendibili stante le condizioni di scarso appeal verso l’immobiliare e soprattutto la mancanza di denaro liquido che tormenta il comparto”.

In questi giorni il Movimento 5 Stelle ha anche presentato una mozione dove, scrive Roberta Lombardi, “denunciamo i rischiosi investimenti finanziari con i soldi dei contributi pensionistici degli agenti di commercio”. “Resta una curiosità – scriveva il 29 novembre  Vittoria Puledda – ma nel suo passato prossimo Enasarco ne ha imbroccata qualcuna, nelle scelte finanziarie?”

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