ROMA – Equitalia manda le lettere a 150mila partite Iva (lavoratori autonomi o aziende) che hanno crediti con lo Stato e debiti col Fisco. Ora potranno usare il sistema delle compensazioni: e cioè possono certificare il proprio credito con la pubblica amministrazione per pagare i debiti fiscali.
Ad oggi le richieste di compensazione sono solo 250 per un importo di 18 milioni. ”Uno strumento importante – dice l’Ad di Equitalia, Benedetto Mineo – in questo momento di difficoltà”.
Le compensazioni tra debiti con lo Stato e crediti commerciali vantati con le pubbliche amministrazioni – spiega Mineo –
”sono uno strumento importante per le imprese in questo momento di difficoltà economica. Noi già da mesi siamo pronti a effettuarle e ad oggi abbiamo ricevuto circa 250 richieste per un importo poco superiore a 18 milioni di euro”.
Quindi Mineo spiega: ”ho voluto ricordare ai titolari di partita Iva che la legge mette a loro disposizione questa possibilità per incassare eventuali crediti commerciali e utilizzarli per regolarizzare la loro posizione con il fisco. Una lettera che vuole essere un ulteriore segnale di attenzione nei confronti dei contribuenti, nell’ottica di mantenere sempre aperto quel dialogo continuo che ormai da tempo sta caratterizzando tutta l’attività di Equitalia”.
Nelle 150.000 lettere inviate l’amministrazione ricorda che con il decreto per il pagamento dei debiti della P.a. si prevede la possibilità di compensare i debiti tributari (dello Stato, delle Regioni e degli enti locali), previdenziali e assistenziali oggetto di cartelle di pagamento o altri atti (accertamento esecutivo e avviso di addebito) con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili relativi a somministrazioni, forniture e appalti con lo Stato, gli enti pubblici nazionali, le Regioni, gli enti locali o gli enti del Servizio sanitario nazionale.
Per poter compensare sarà necessario acquisire la certificazione del credito, collegandosi alla piattaforma informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato. Poi gli sportelli di Equitalia sono a disposizione per l’assistenza a chi sceglie la compensazione.