ROMA – C’è la crisi, è vero, ma se non trovate lavoro la colpa potrebbe – almeno in parte – stare nel vostro curriculum. Per ché quel foglio, o quel fascicoletto, in certi casi, dice molto più di quanto voi pensiate. Secondo uno studio del 2010, il 28% dei datori di lavoro pensa che il curriculum sia il punto in cui più persone in cerca di lavoro commettono errori.
Ecco il decalogo degli errori più comuni secondo quanto scrive Kelly Eggers su Fins, sito specializzato sull’ambito lavorativo.
Primo consiglio: evitate dettagli superflui sulla vostra vita privata. Certo, il nome intero le informazioni di contatto come email, numero di telefono e indirizzo vanno inserite. Ma, consiglia Eggers, evitate di inserire dati sulla vostra età, razza, preferenze politiche, religione, o sulla vostra famiglia. Questo potrebbe dare luogo a discriminazioni. Del resto, se durante il colloquio il vostro interlocutore fosse interessato ad altri dettagli potrà chiederveli direttamente.
C’è però un’eccezione: nel caso in cui il lavoro a cui aspirate sia legato ad una causa in particolare, allora sì farete bene ad inserire sul vostro cv dati che pensate possano essere legati ad essa.
Secondo consiglio: evitate di includere informazioni non utili al raggiungimento dei vostri obiettivi. Quindi al bando hobby o lavoretti secondari fatti in passato. Limitate i dati sulla vostro percorso lavorativo agli ultimi 10-15 anni.
Terzo consiglio: a meno che voi non siate attori o modelli è meglio non accludere al cv una vostra foto. In alcuni manager potrebbe far sorgere idee sbagliate.
Inoltre, come nel caso dei dati sensibili, potrebbe dar luogo a discriminazioni.
Quarto consiglio: evitate di parlare di aspettative economiche sul salario, a meno che non vi venga richiesto. Del resto fare cifre troppo alte o troppo basse vi potrebbe costare il lavoro. E in caso vi venga richiesto, non date una cifra precisa, ma approssimativa.
Quinto consiglio: non mentite. La tentazione può essere forte, soprattutto per menzogne così piccole da no apparirci neppure tali nel momento in cui compiliamo il nostro cv. Un dato falso, se scoperto, può costare la vostra credibilità su tutto.
Sesto consiglio: attenzione ai dati sensibili di cui siete venuti a conoscenza nei vostri lavori precedenti. Fare sapere al vostro eventuale futuro datore di lavoro che avete avuto certi clienti, o altre informazioni considerate “riservate” può in un primo momento sembrarvi giocare a vostro favore, ma in realtà vi rende poco affidabili agli occhi degli altri.
Settimo consiglio: se in passato siete stati licenziati, evitate di scriverlo. Se vi verrà chiesto il motivo per il quale avete lasciato un lavoro da cui in realtà siete stati licenziati dovrete ammetterlo. Ma in caso contrario evitate di farne menzione.
Ottavo consiglio: non eccedete nel mettervi in buona luce. Se avete esperienze lavorative limitate, non ambite a ruoli manageriali.
Nono consiglio: la vecchia espressione “referenze disponibili su richiesta” è ormai sentita come arcaica. Dovete avere già pronte delle referenze, per poterle mostrare immediatamente nel caso vi vengano richieste.
Per quanto riguarda i vostri obiettivi, non è necessario che voi li esterniate, a meno che non siate neolaureati oppure stiate cambiando ambito lavorativo. Se necessario, descrivete brevemente i vostri obiettivi in un sunto delle vostre qualifiche che possa chiarire con una rapida occhiata quello che volete.
Ultimo consiglio: inserire troppe informazioni non è mai una buona idea. In particolare è una pessima idea se ci si trova di fronte a manager impegnatissimi e stanchi, che difficilmente si metteranno a leggere il vostro cv parola per parola.