ROMA – F35, taglio o dimezzamento per cuneo fiscale. Governo avrebbe contattato gli Usa. Avrebbe un impatto limitato sui conti di quest’anno, ma il taglio o addirittura il dimezzamento della fornitura di aerei da guerra, gli F35, rappresenterebbe un segnale forte del Governo impegnato a trovare le risorse per ridurre il cuneo fiscale, il peso delle tasse sui redditi reali. Una cosa di sinistra, avallata da un’indiscrezione dei soliti ambienti ben informati (ne dà conto Il Manifesto di oggi) secondo cui Palazzo Chigi avrebbe avviato i contatti con il Dipartimento di Stato Usa.
Nel Pd è in corso un dibattito con in cima la voglia di risparmiare sulle spese militari a cominciare dai discussi F35, vuoi per impostazione ideologica (gli aerei della morte), vuoi perché costano troppo o perché ci sono dubbi perfino sulla loro affidabilità come riscontrato anche dal Pentagono. La fornitura prevedeva in origine 130 velivoli, il Governo Monti ha abbassato la richiesta a 90. Per questo stock il governo italiano si impegna a pagare 14/15 miliardi fino al 2025.
Se l’ala più radicale del Pd (con Gian Piero Scanu in testa) dovesse spuntarla, il dimezzamento della flotta consentirebbe un risparmio di 700 milioni annui per 11 anni. Se, più verosimilmente, si approdasse a un compromesso il taglio sarebbe di 10/15 velivoli, con un risparmio massimo di 200 milioni annui.
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