Roma – Il destino della Fiat si starebbe per compiere: Marchionne avrebbe deciso di spostare il quartier generale dell’ircocervo Fiat-Chrysler negli Stati Uniti, a Detroit. Nella mattina di venerdì l’agenzia Reuters dà la notizia e si appoggia alle confidenze di una fonte molto vicina all’Ad. La gola profonda scommette su una fusione già nel 2011. Alle 17 del pomeriggio però una nota del Lingotto smentisce in parte: la scelta della sede legale “sarà condizionata da alcuni elementi di fondo. Il primo è il grado di accesso ai mercati finanziari, indispensabile per gestire un business che richiede grandi investimenti e ingenti capitali. Il secondo ha a che fare con un ambiente favorevole allo sviluppo del settore manifatturiero e quindi anche con il progetto Fabbrica Italia”.
Il direttore finanziario di Chrysler, Richard Palmer, ha ribadito che la casa statunitense sta ragionando su un piano di rifinanziamento del debito e che proseguono le trattative con il dipartimento dell’Energia per un prestito agevolato. Marchionne ha detto, a inizio di quest’anno, che punta a salire al 51% di Chrysler nel 2011, ma che per una fusione tra le due società i tempi non sono così immediati. Secondo la stessa fonte vicina alla vicenda, Fiat punta ad acquistare la partecipazione nel gruppo Usa subito dopo la quotazione in borsa.
Fiat, attualmente al 25% del gruppo Usa, ha la possibilità di salire al 35% a titolo gratuito se verranno soddisfatte alcune condizioni legate alla produzione e alla commercializzazione dei veicoli statunitensi. Ha poi un’opzione per acquistare un ulteriore 16% (per salire al 51%), esercitabile solo se Chrysler avrà ripagato il debito (circa 7 miliardi di dollari) con i governi Usa e canadese. Gli obiettivi di Marchionne, “Christmas wishes” come li ha definiti durante un incontro con gli analisti negli Usa nelle scorse settimane, sono: rifinanziare il debito Chrysler al fine di restituire ai governi quanto sborsato durante il piano di salvataggio del 2009, esercitare l’opzione per acquistare il 51% e riportare Chrysler a Wall Street.
Marchionne sta anche pensando alla quotazione di Ferrari. Una fonte vicina al manager dice che ha indicato per la casa automobilistica un valore di 5 miliardi di euro. Marchionne aveva detto durante un incontro con la comunità finanziaria a inizio 2011 che per Ferrari ritiene debbano essere applicati multipli del settore del lusso.
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