ROMA – Enrico Letta premier, Angelino Alfano “uscito dall’ombra di Berlusconi” per “cercare un rinnovamento della destra” e, da domenica, Matteo Renzi nuovo leader della sinistra. A dieci mesi dalle ultime elezioni “una nuova generazione ha marciato attraverso le porte di Roma” e, oggi, “l’Italia ha molto da guadagnare da questo cambio generazionale ai vertici”. Così un editoriale del Financial Times, intitolato la “Rivoluzione di Roma”, incorona la scalata dei quarantenni registrata nella politica italiana, culminata nella vittoria alle primarie Pd del sindaco di Firenze.
Dieci mesi fa le elezioni vedevano la sfida tra il 61enne Bersani e il 76enne Berlusconi e il primo atto del Parlamento fu “implorare” l’87enne Giorgio Napolitano a restare al Colle per un secondo mandato “senza precedenti”, è la premessa dell’editoriale, non firmato e quindi espressione dell’intera redazione del foglio della City. Le tre personalità, rimarca il Financial Times, “non potevano essere più diverse” ma le loro età anagrafiche “mostravano che la politica italiana era un gioco tra vecchi”. Oggi tutto è cambiato e se “il sangue fresco è essenziale per la vitalità di qualsiasi sistema democratico”, ciò “è vero soprattutto per l’Italia, dove la classe dirigente ha presieduto due decenni di declino economico”.
Per il Financial Times “il cambio generazionale potrebbe rendere più semplice il riorientamento della politica economica, duramente inclinata contro i giovani” con un governo che “ha speso troppo per le pensioni e troppo poco per altri benefit”. Certo, avverte il quotidiano britannico, “il nuovo gruppo di politici è, per definizione, inesperto, la portata dei problemi economici da affrontare sconcertante” e “non c’è garanzia che questa generazione si mostrerà migliore della precedente” con un’Italia che “necessita di una profonda riforma politica piuttosto che di un mero cambio al vertice”. Eppure, conclude il Ft, “preservare la vecchia guardia al potere non poteva funzionare”: per tutte queste sfide “la scommessa generazionale” di Roma “meritava di essere portata avanti. L’Italia ha poco da perdere e molto da guadagnarci”.