Cinquantamila contribuenti si sono visti recapitare una lettera dal Fisco: “Devi restituirci i 150 euro che ti abbiamo dato nel 2007, più interessi e sanzioni”: è il bonus povertà che era stato erogato loro dal Governo Prodi nel 2007.
Lo scrive ‘La Stampa’, precisando che a deciderlo è stata l’Agenzia delle Entrate, avendo riscontrato degli errori in merito alle persone che avevano percepito il bonus stesso.
Nell’autunno 2007 il governo Prodi – su pressione dell’ala sinistra della maggioranza, che chiedeva qualche misura “popolare – decise di destinare un’erogazione di 150 euro a tutti coloro che l’Inps definisce i cosiddetti ”incapienti”, ovvero chi guadagnava meno di 50.000 euro l’anno, con imposta netta pari a zero.
A distanza di tre anni pero’ l’Agenzia delle Entrate ha scoperto un errore e cioé che – per la fretta – il bonus automatico fu riconosciuto dall’Inps sulla base di liste vecchie di anni e dunque, in molti casi, a persone che non ne avevano diritto, e tra queste a evasori e contribuenti diventati ricchi da anni.
Di fronte alle proteste per le lettere con la richiesta di restituzione del bonus inviate all’inizio dell’anno, l’Agenzia delle Entrate ha deciso alcune concessioni.
A chi è pensionato, per aver ricevuto il bonus incolpevolmente, non è dovuta alcuna sanzione e dovrà quindi restituire i soli 150 euro.
Ai dipendenti e agli autonomi che invece avevano colpevolmente confermato il diritto al bonus nella dichiarazione dei redditi, la cifra dovrà essere restituita con interessi e sanzioni e ammonterà dunque a 192,90 euro.
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