ROMA – Falsi invalidi, falsi poveri e pensioni di persone morte incassate regolarmente: l’Inps smaschera i casi di truffa e recupera oltre 100 milioni di euro nel 2012. Le denunce per truffa sono state oltre 9mila, più di 40 gli arresti con 20 condanne all’attivo. Negli ultimi tre anni poi le cause civili contro l’Inps sono diminuite del 50%. I ricorsi ricevuti per il primo grado di giudizio nel 2012 sono stati 155mila, contro i 229mila del 2011 e i ben 316mila del 2010.
OLTRE 9MILA TRUFFE SCOPERTE – Questo il resoconto dell’Inps sulla ”decisa azione dell’Istituto svolta in collaborazione con le procure e le forze dell’ordine, per prevenire e perseguire le situazioni che possono portare alla liquidazione di prestazioni non dovute” e che ”mira a scovare prestazioni di disoccupazione erogate a falsi braccianti, pensioni a falsi invalidi, assegni sociali a falsi poveri, riscossione di pensioni di persone decedute, aziende che occupano in nero e lavoratori in cassa integrazione che lavorano”.
Per il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, va ”al vantaggio dei cittadini, che trovano una più solerte risposta alla loro domanda di giustizia, si aggiunge la diminuzione di oneri per la pubblica amministrazione. Meno liti, meno giudizi sfavorevoli. Questo sfata anche un luogo comune che vorrebbe i controlli e gli interventi a contrasto dell’illegalità come produttori di nuovo contenzioso per l’Inps. I dati di fine anno dimostrano il contrario: la maggiore efficienza nella scoperta di truffe e illeciti si accompagna a una diminuzione del contenzioso e a un incremento dei successi Inps in giudizio”.
DENUNCE DIMEZZATE DAL 2010 – L’Inps spiega in una nota che la flessione del 50% delle cause civili contro l’Istituto è il risultato di un complesso di misure messe in atto tramite il coordinamento della Direzione Centrale AUDIT, con l’intento di riportare il contenzioso giudiziale a livelli fisiologici.
Il totale nazionale delle cause attualmente pendenti del contenzioso civile ammonta a 561mila. Anche in questo caso, la riduzione negli ultimi anni sfiora il 50% (le cause pendenti quasi un milione nel 2009, 747mila nel 2010 e 662mila nel 2011).
Mastrapasqua ha commentato: “Il crollo del contenzioso Inps è un dato clamoroso. In tre anni lo stock di cause pendenti è quasi dimezzato. Così come è diminuito il ricorso alla nuove liti contro l’Istituto. I numeri parlano da soli. E’ un bilancio che dimostra che quando le pubbliche amministrazioni collaborano i cittadini se ne avvantaggiano sempre”.
Tra il 2011 e il 2012 si è registrato, nell’ambito dei procedimenti giurisdizionali definiti, un aumento dei giudizi di primo grado conclusi con sentenza favorevole all’Inps (146mila nel 2012 contro i 126mila del 2012), con un incremento del 16,23%, a fronte di una contrazione di quelli con sentenza favorevole alla parte avversa (74.355 del 2012 contro 81.212 nel 2011, -8,45%).
La crescita degli esiti favorevoli ha consolidato il rapporto fra ricorsi conclusi con vittoria dell’Inps e ricorsi con esito sfavorevole all’Istituto. Nel 2012 l’Inps ha prevalso nel 66,4% delle controversie, soccombendo nel 33,6% dei casi (nel 2011 le percentuali erano, rispettivamente, del 60,8% e del 39,2%, e nel 2010, del 58,2% e del 41,8%).
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