ROMA – Inps. Il ritorno delle colf italiane (+4% in un anno), il crollo degli operai, -3,5%. Nel 2013 i lavoratori domestici iscritti all’Inps erano 749.840 con una riduzione rispetto al 2012 di 42.858 unità (-5,4%). Tale riduzione risulta più marcata fra i maschi (-18,6%) che per le donne (-2,8%) ma soprattutto sconta un calo tra gli stranieri (47.098 in meno con un -7,4%).
Tornano le colf italiane. Per i collaboratori domestici italiani si registra un aumento (4.240 unità in più con un +2,8%). Lo si legge nel bilancio Sociale Inps. Solo il 21% dei domestici è italiano ma in soli due anni la crescita degli italiani tra le colf è stata quasi del 4,0%.
Un dato che più di tutti fotografa la crisi italiana e la mancanza di lavoro. Oltre 2 milioni di persone hanno un reddito previdenziale inferiore a 500 euro. Il 70% ha meno di 1.500 euro al mese. Solo metà dei pensionati supera i mille euro al mese.
Il tracollo degli operai. Nel 2013 la consistenza media annua dei lavoratori dipendenti privati (escluso il lavoro domestico e gli operai agricoli) è diminuita di quasi 313.000 unità ma la riduzione è imputabile soprattutto al crollo degli operai (-229.700 con un -3,5%). Lo si legge nel bilancio sociale Inps che sottolinea come gli operai siano ancora il 52% dei dipendenti. Naturalmente gli operai non sono solo le tute blu ma anche coloro che hanno questa qualifica nei servizi.I dipendenti privati nel complesso nell’anno erano 11.983.264 (-2,5%).
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