Ior, chiusi 1.200 “conti laici”. La banca vaticana invia lettere ai correntisti

Ior, chiusi 1.200 "conti laici". La banca vaticana invia lettere ai correntisti
Ior, chiusi 1.200 “conti laici”. La banca vaticana invia lettere ai correntisti

ROMA – Lo Ior, la banca vaticana, ha 1.200 “conti laici”. Nell’era di papa Bergoglio, la controversa banca vaticana ripulisce le proprie casse e invia 1.200 lettere di disdetta ad altrettanti correntisti. Il nuovo Ior si limita a prestare servizio solo a “istituzioni cattoliche, ecclesiastici, dipendenti o ex dipendenti del Vaticano titolari di conti per stipendi e pensioni nonché diplomatici accreditati presso la Santa Sede”. Tutti gli altri sono fuori: che detto letteralmente in soldoni, significa 300 milioni di euro in meno per l’istituto di credito.

A darne notizia è Maria Antonietta Calabrò sul Corriere della Sera. Le lettere sono state inviate il 19 settembre ma la decisione è stata adottata il 4 luglio, pochi giorni dopo l’uscita di scena dalla banca del direttore generale Paolo Cipriani e del suo vice Massimo Tulli, travolti dall’arresto di monsignor Nunzio Scarano.

Il Corriere della Sera pubblica una foto delle lettere inviate che indicano la scadenza del 30 novembre, termine oltre il quale, scrive il presidente Ernst von Freyberg, “si applicheranno le disposizioni interne previste per il recesso da parte dell’Istituto”.

Ma in Italia, riporta il Corriere, ci si interroga sulle procedure di chiusura. Dalla Banca d’Italia, all’agenzia delle Dogane e delle Entrate, queste le preoccupazioni

Questi soldi torneranno in Italia? E se sì, come? Tanto per capire: l’ultimo scudo fiscale per il rientro di capitali dal Vaticano è stato di un importo complessivo di un solo milione di euro. In ogni caso, come ha anticipato il Corriere.it ci saranno presto i nostri finanzieri alla frontiera con il Vaticano. Scopo: controllare il passaggio di contante, visto che secondo l’Aif vaticana nel 2011 ci sono state 658 operazioni in entrata superiori ai diecimila euro e 1.894 in uscita.

Naturalmente nella lista dei 1.200 correntisti cacciati ci sono persone ordinarie, ma anche moltissimi potenti. E anche tra i 19mila che potranno mantenere il proprio conto nella banca le cose dovranno cambiare. Anche a loro è stata recapitata una lettera contenente la cosiddetta Cdd (revisione delle posizioni dei clienti a fini antiriciclaggio). A ognuno è stato assegnato un punteggio compreso tra 1 e 5, con il massimo attribuito alle “persone politicamente esposte” che, nella fattispecie, sono i cardinali. Si tratta di una prassi standard internazionale: il massimo rischio ai fini antiriciclaggio è attribuito ai capi di governo, ai ministri e così via. Già molti tra cardinali e vescovi hanno scelto di cambiare banca.

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