Il Prodotto interno lordo scende più di 5 punti nel 2009, mentre la disoccupazione sale e gennaio si posiziona all’8,6%, dall’8,5% di dicembre 2009. Solo un mese fa il governo aveva garantito che non si sarebbe sforato il muro del 5%, indicando nel 4,9% la soglia massima di deficit.
Per quanto riguarda il Pil si tratta del dato peggiore dal 1971. Il rapporto tra il deficit e il Pil dell’Italia è stato calcolato al 5,3%, superiore a quello registrato nell’anno precedente (pari al 2,7%).
Vola, invece, il debito pubblico dell’Italia che sale a quota 115,8%. Lo rende noto l’Istat sulla base delle ultime stime elaborate dalla Banca d’Italia che indicavano un debito a 1.761,191 miliardi di euro.
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) nel 2009 è risultata pari al 43,2%, superiore di 3 decimi di punto rispetto al valore del 2008 (42,9%).
Le entrate totali, pari al 47,2% del Pil, sono diminuite dell’1,9% rispetto all’anno precedente. Nel 2008 erano cresciute dell’1,1%. Le uscite totali sono risultate pari al 52,5% del Pil (49,4% nel 2008), con una variazione del +3,1% rispetto all’anno precedente.
DISOCCUPAZIONE A gennaio hanno perso il posto di lavoro 307 mila persone. Alla ricerca di un impiego ci sono 2.144.000, secondo i dati del gennaio scorso, in crescita dello 0,2% (+5mila) rispetto al mese precedente e del 18,5% (+334mila) rispetto allo stesso periodo del 2009. La disoccupazione giovanile si colloca al 26,8% e cresce di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,6 punti percentuali su base annua. Lo comunica l’Istat, sottolineando che è il dato peggiore da gennaio 2004, inizio delle serie storiche.
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