Legge 104 disabili. Boeri: “Pubblico: 6 ore l’anno, privato 1,5”

Legge 104 disabili. Boeri: "Pubblico: 6 ore l'anno, privato 1,5"
Legge 104 disabili. Boeri: “Pubblico: 6 ore l’anno, privato 1,5”

ROMA – Legge 104 disabili. Boeri: “Pubblico: 6 ore l’anno, privato 1,5”. La spesa per i permessi retribuiti previsti dalla legge 104/92 da usare in caso di disabilità grave o per assistere familiari disabili costa oltre tre miliardi l’anno con forti differenze tra il lavoro pubblico e privato. Il dato è contenuto nella Relazione del presidente Inps, Tito Boeri pubblicata oggi, nella quale si sottolinea la necessità di verifiche più stringenti sull’utilizzo di questi permessi.

Boeri afferma che è “troppo alta” l’incidenza di questi permessi nel pubblico impiego, con sei giorni pro capite l’anno a fronte di 1,5 giorni nel settore privato (maggiore quindi di quattro volte). Nel settore pubblico 440.000 persone (su circa 3 milioni di lavoratori complessivi) usufruiscono dei permessi previsti dalla legge 104, mentre nel privato i titolari sono 450.000 su una platea molto maggiore.

Inps: 6 mln pensionati (38%) sotto 1.000 euro al mese. Quasi sei milioni di pensionati (5,96) in Italia (il 38% del totale) hanno redditi da pensione inferiori a 1.000 euro al mese. Lo rileva l’Inps nel Rapporto annuale presentato oggi spiegando che questa fascia assorbe solo il 15,6% della spesa complessiva ricevendo nel 2015 poco più di 43 miliardi di euro. Si tratta soprattutto di donne (3,95 mln).

La percentuale di chi ha redditi bassi è molto inferiore al 2014 (42,5%) perché quest’anno sono state riviste le banche dati e l’importo annuo totale è stato diviso per 12 invece che per 13 mensilità. Nel complesso i pensionati sono 15,6 milioni per 21 milioni di prestazioni e 275,2 miliardi di importo lordo annuo di reddito pensionistico.

La percentuale di coloro che può contare su meno di 1.000 euro (su 12 mensilità dato che la tredicesima nei nuovi calcoli è inglobata nei 12 mesi) è comunque diminuita rispetto al 2014 passando dal 40,3% (con i nuovi criteri) al 38%.

Con i nuovi criteri è naturalmente aumentata di numero anche la fascia dei ‘benestanti’: coloro che possono contare su oltre 3.000 euro di reddito pensionistico al mese sono circa un milione (il 6,5% del totale), per circa tre quarti uomini (745.238 a fronte di 265.140 donne).

La fascia tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese (3,4 milioni di persone è pari al il 22% del totale dei pensionati mentre quella tra i 1.500 e i 2.000 è pari al 18,1%. Le prestazioni previdenziali sono 17,1 milioni (quasi un terzo delle quali, 5,8 milioni, di anzianità o anticipate) mentre quelle assistenziali sono 3.837.802.

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