Il numero è impressionante e non regge il confronto con gli altri paesi del G8: a fine marzo 2009, in Italia, risultavano aperte 8,8 milioni di partite Iva. Le ultime stime provenienti dall’Agenzia delle Entrate dicono infatti che nei soli primi quattro mesi di quest’anno c’è stato un ulteriore saldo positivo, le aperture hanno nettamente superato le cessazioni d’attività: più 177 mila.
Il maggior contributo di nuove partite Iva viene dalle attività immobiliari e dai servizi alle imprese (+51 mila) ma ci sono 20 mila ditte individuali in più nell’agricoltura e 22 mila nelle costruzioni.
Molte delle partite Iva sono però inattive. Infatti se vengono presi gli ultimi dati ufficiali, quelli pubblicati poche settimane fa e che si riferiscono alle dichiarazioni fiscali presentate nel 2007 a versare l’Iva e ad essere quindi in piena attività, sono 5,4 milioni tra microimprenditori e professionisti, e non 8,8 milioni. A questi si possono aggiungere almeno un milione tra medici, tassisti, agricoltori e imprese di pompe funebri che sono esentati dal presentare la dichiarazione ma hanno la loro partita Iva e si arriva così a un totale vicino a 6,4-6,5 milioni.