Non è la Grecia, ma l’Italia «la maggior minaccia all’Eurozona.»
A sostenerlo è Robert Mundell, premio Nobel per l’economia nel 1999 in un’intervista concessa a Bloomberg Tv a New York. «Sarebbe molto difficile riuscire a salvare l’Italia – ha detto Mundell – Qualsiasi cosa si stia facendo per la Grecia e magari per il Portogallo e anche per l’Irlanda, deve anche essere fatto per salvare l’Italia. L’Italia deve essere preoccupata».
Secondo Mundell, l’alto livello del debito dell’Italia, che secondo la Ue toccherà il 117% del Pil quest’anno, potrebbe creare problemi per l’intera Eurozona qualora un aumento degli oneri finanziari rendesse difficile far fronte agli impegni.
L’Italia ha debiti per circa 1.800 miliardi di euro, oltre cinque volte quelli della Grecia. «Se l’Italia avrà delle difficoltà e diventerà un bersaglio della speculazione – spiega Mundell nell’intervista – allora ci saranno problemi enormi per l’euro».
Riguardo all’Eurozona, Mundell – i cui studi contribuirono a preparare le fondamenta per la creazione della moneta unica – ritiene del tutto ingiustificati gli allarmi di chi preconizza una spaccatura dell’unione monetaria. Anzi a suo parere l’Eurozona dovrebbe continuare a crescere arrivando a includere anche l’Inghilterra.
Nell’immediato tuttavia le autorità europee «non devono mai permettere per almeno dieci anni» all’euro di superare quota 1,40 sul dollaro perché questo rischia di penalizzare fortemente le esportazioni e di conseguenza l’economia continentale. Quanto alla Grecia Mundell ritiene che sia un problema locale, così come lo è la California per gli Stati Uniti. La California può anche andare in default, ha detto, ma questo non avrà alcuna conseguenza sul resto del paese.
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