Mario Draghi: “Euro irreversibile, avanti con unione bancaria”

Mario Draghi: "Euro irreversibile, avanti con unione bancaria"WASHINGTON – “In Europa è necessario andare avanti con l’unione bancaria, che può giocare un importante ruolo nel rompere il circolo vizioso fra le banche e i debiti sovrani”. Il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo alla Harvard Kennedy School di Cambridge, negli Stati Uniti, illustra il processo di trasformazione che sta vivendo l’Unione europea. E difende l’euro: ”E’ irreversibile”. Chi nel momento peggiore della crisi scommetteva sul fallimento della moneta unica, spiega Draghi, ha sbagliato: ”Ha sottostimato il profondo impegno degli europei sull’euro”, una divisa ”nata dall’impegno dei Paesi europei verso una più stretta integrazione”.

Negli Usa per partecipare al meeting annuale del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale, Draghi si mostra fiducioso sul futuro del Vecchio Continente. ”I cambiamenti in atto nell’area euro – spiega – stanno rendendo l’unione monetaria piu’ robusta”. Infatti – sottolinea il numero uno della Bce – ”a livello nazionale il risanamento e le riforme strutturali stanno aiutando molti Paesi a raggiungere una posizione esterna più sostenibile”. Evidenzia quindi come ”i governi nell’area euro hanno fatto significativi progressi nel risanare i propri bilanci, e dunque nel rimuovere alcuni rischi dal proprio sistema finanziario”.

I dati parlano chiaro: ”Il deficit primario dell’area euro – ricorda – e’ sceso dal 3,5% nel 2009 a circa lo 0,5% nel 2012”. ”In confronto – aggiunge – negli Stati Uniti il deficit era circa il 6% nel 2012”. Draghi si dice incoraggiato dalla tendenza che sta prevalendo in Europa nel prendere significative misure per rafforzare le regole di bilancio comuni. Regole che includono, fra l’altro, la possibilità per la Commissione Europea di ispezionare le Finanziarie nazionali prima che queste approdino nei Parlamenti. In Europa – spiega ancora – ”stiamo perfezionando qualcosa che e’ gia’ iniziato: l’unione economica e monetaria, lanciata nel 1999”.

Un obiettivo, questo, fondamentale. Con la prossima tappa che è quella dell’unione bancaria, particolarmente importante per l’Europa per superare una situazione di frammentazione finanziaria. Certo, per il presidente della Bce le difficoltà non mancano. E sono legate anche al fatto che molti europei, con storie e culture differenti, non sono pronti per una maggiore integrazione, e a cedere quindi parte della propria sovranità ad un livello sovranazionale. Ma la strada appare oramai spianata.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie