ROMA – Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si arrende ai numeri della (non) crescita italiana. A maggio diceva che il prodotto interno lordo sarebbe aumentato del 2%, nel documento di programmazione economica e finanziaria (Def) si parlava dello 0,8%, adesso lui stesso ammette che la realtà è più vicina allo 0,4%.
“La nostra priorità è lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015″, ha detto Renzi intervistato da Alan Friedman per La7.
“Sarà “molto difficile” arrivare alla stima dello 0,8% contenuta nel Def. “Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone”.
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