ROMA – Tagli alle spese delle amministrazioni centrali e un aumento delle entrate fiscali: così il settore statale chiude il mese di giugno con un avanzo di circa 14,1 miliardi di euro, contro i 5,587 miliardi di euro del giugno 2012. Vale a dire un miglioramento di circa 8 miliardi di euro rispetto a 12 mesi fa, merito appunto dell’azione incrociata del contenimento delle spese e l’aumento degli incassi del fisco.
Si tratta di una boccata d’ossigeno per le casse dello Stato, che aveva chiuso il fabbisogno nei mesi di aprile e maggio con disavanzi rispettivamente a 11 e 8,8 miliardi di euro, in netta crescita rispetto agli stessi periodi del 2012. Il gettito fiscale del primo semestre, spiega il Tesoro nella nota con cui ha reso disponibili i dati, è in linea con il raggiungimento degli obiettivi programmatici fissati dal Governo per il 2013. Per quanto concerne l’andamento delle spese, infine, il miglioramento è in parte dovuto – spiega Via Venti Settembre – allo slittamento di alcuni pagamenti al mese successivo.
I rimborsi fiscali hanno registrato inoltre una diminuzione di 400 milioni rispetto a giugno 2012, ma nel primo semestre mostrano complessivamente un aumento di 2,2 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento dei rimborsi è dovuto agli effetti del decreto sui debiti commerciali della P.A. che prevede la possibilità del pagamento anche tramite rimborsi fiscali. Tra le entrate fiscali del mese si segnala un aumento degli introiti per autotassazione.
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