ROMA – Il limite di mille euro alla circolazione del contante, imposto dal governo dei professori, va rivisto “senza pregiudizi e furori ideologici” secondo il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari. E’ necessario tornare alla soglia dei 3 mila euro: quella attuale è infatti, di gran lunga “inferiore ai parametri di altri Paesi europei, visto che sia Francia che Spagna hanno limiti di circolazione del contante fissati in 3 mila e 2500”. E persino nella commissariata Grecia i cittadini possono spendere fino a 1500 euro in contanti.
La normativa del 2011 secondo Vicari, rappresenta una “camicia di forza per i cittadini”, oltre che un freno per il turismo, un problema piuttosto insidioso per i pensionati e un ostacolo ai consumi. E pure una discriminazione verso extracomunitari e altri Paesi europei.
Vicari, in accordo col ministro Zanonato del Pd, è convinta che i parametri stabiliti dal governo Monti, “erano giustificati dalla grave crisi di liquidità in cui versavano sul finire del 2011 le banche, ma che adesso non hanno ragione di sussistere”. ”Siamo di fronte ad un altro tipo di emergenza che colpisce in primo luogo i consumi dei cittadini e gli stessi esercizi commerciali. Dare una maggiore disponibilità di pagamento in contanti – secondo Vicari – rappresenta uno stimolo, ma anche una facilitazione ad operare acquisti, di cui l’intero sistema economico si gioverebbe. E’ il momento dunque che questa riflessione si apra, ma senza pregiudizi e furori ideologici”.
Ma il ritorno al contante auspicato al Mise non incontra il favore della Corte dei Conti, né di Bankitalia, entrambi fautori del no cash. Il presidente Giampaolino nella sua relazione annuale ritiene persino il limite a mille euro troppo alto: “La gran parte delle transazioni che possono dare luogo all’occultamento dei ricavi si addensa al di sotto dei mille euro”. Così pure l’Abi, l’associazione delle banche italiane, che spinge sempre più per l’uso dei pagamenti elettronici “utili a contrastare in modo efficace il sommerso, pari a mezzo punto di Pil, secondo Bankitalia”. Su questo, la Vicari si dice disponibile a ragionare: “È importante diffondere la moneta elettronica, io ci credo molto, ma la strada da seguire è quella di abbassare il costo delle commissioni bancarie per ampliare il suo utilizzo da parte di commercianti e piccoli artigiani”.
fu portata da 12.500 a 5 mila euro nel 2007, poi ripristinata a 12.500 nel 2008, abbassata a 5 mila nel 2010 e 2.500 nel 2011 e, ancora nel 2011 dal Salva-Italia di Monti, a mille euro.