ROMA – “Se un Paese realizza le riforme strutturali, dovrebbe essere riconosciuto un differente profilo di bilancio”. È il messaggio che il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan manda a Bruxelles in vista del semestre europeo di presidenza italiana.
Intervistato prima dal Wall Street Journal spiega la sua formula per le riforme si dice fiducioso sui conti pubblici anche dopo il bonus Irpef di 80 euro. Poi rilancia la sua ricetta per abbassare il cuneo fiscale al Festival dell’Economia di Trento.
A chi gli chiede dove trovare le coperture per le recenti misure, il bonus di 80 euro, risponde: “I soldi li troveremo e stiamo cominciando a lavorare sulla legge di stabilità 2015”. Per parlare di ripresa, “nonostante s’intravedano lievissimi segnali”, è necessario creare nuovi posti di lavoro. “L’Europa ha affrontato la crisi mettendo in agenda, dal 2007, il consolidamento fiscale, il riacquisto di competitività nei paesi periferici e la riforma bancaria ma manca ancora in agenda la crescita e l’occupazione”.
Padoan ha poi sottolineato l’importanza di rispettare la politica europea in materia di bilanci: “Se vengono messi sul tavolo nuovi argomenti non è per svicolare, ma per essere seri su crescita e occupazione e questo è l’intento del governo italiano”. Lunedì la Ue renderà note le raccomandazioni per gli Stati Membri e l’ex capo economista dell’Ocse manda un messaggio chiaro: «chi chiede modifiche non è che non fa i compiti a casa”.
“Il taglio del cuneo fiscale è quello che il governo ha provato ad attuare e sta cercando di mandare avanti. Questo è un aiuto per recuperare competitività”. A preoccuparlo è invece il calo di produttività: “il vero dramma dell’economia italiana». Sulle pensioni Padoan si dice favorevole a un graduale aumento dell’età pensionabile. Mi chiedo cosa succederà in Germania dove sono andati nella direzione opposta”.
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