ROMA – La maggiore flessibilità in uscita dal lavoro che emenda la Riforma Fornero non sarà tra i contenuti della prossima manovra (legge di Stabilità), Matteo Renzi ne ha congelato le misure in discussione. Resteranno per ora solo piccoli interventi di manutenzione che includono la salvaguardia per l’ultima tranche di esodati e la cosiddetta opzione donna, l’uscita anticipata per le lavoratrici con 35 anni di contributi e 57 anni di età anagrafica (58 le autonome).
Esodati. L’accordo per dare il via libera alla settima salvaguardia per i 49500 esodati rimasti senza lavoro e senza pensione e per sbloccare ‘opzione donna’ c’è, assicura il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, dopo aver parlato sia con Pier Carlo Padoan che con Giuliano Poletti e dopo due incontri tra commissione, ministeri dell’Economia e Ragioneria. Ora la conferenza dei servizi dovrà certificare le risorse stanziate ma non impegnate per le prime sei salvaguardie, che l’Inps stima in 3,3 miliardi fino al 2022, che serviranno per il nuovo intervento.
Ad accendere la luce verde sull’estensione fino alla fine dell’anno della sperimentazione lanciata nel 2004 a favore delle lavoratrici che maturano il requisito sono stati i dati forniti dal ministero del Lavoro sulle risorse spese tra il 2008 e il 2013 per questo anticipo con penalizzazione (le donne che optano hanno una decurtazione dell’assegno tra il 25 e il 30%).
I maggiori oneri determinati da questa misura viaggiavano attorno ai 320 milioni, con un avanzo di 1,3 miliardi rispetto alle risorse a suo tempo ipotizzate a copertura (1,68 miliardi). Poiché sulla spesa non effettuata non s’è determinato un accantonamento di risorse in un fondo ad hoc, serve ora una norma per stanziarne di nuove a copertura fino a chiusura dell’opzione per l’anno in corso. (Il Sole 24 Ore).