ROMA – Che la crescita avesse segno negativo, era cosa nota. Ma il dato Istat sul Pil è comunque un duro colpo: il prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2012 è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e del 2,5% rispetto al secondo trimestre del 2011. Lo comunica l’Istat nella stima preliminare.
Il calo del Pil nel secondo trimestre del 2012 è, su base tendenziale (-2,5%), ovvero rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il peggiore dal quarto trimestre del 2009, quando la diminuzione era stata del 3,5%. E’ quanto emerge dai dati Istat. Nei primi sei mesi del 2012 il Prodotto interno lordo è diminuito, rispetto al secondo semestre del 2011, dell’1,6%. Lo calcola l’Istat mettendo insieme i dati di primo e secondo trimestre 2012. La variazione del Pil acquisita per il 2012 è pari all’1,9%, scrive ancora l’Istat spiegando che si tratta della variazione annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.
Il calo congiunturale del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2012 ”è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi”. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011. Nello stesso periodo – riferisce ancora l’Istat – il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,2% negli Stati Uniti, ed è diminuito dello 0,8% nel Regno Unito.
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