Il Portogallo come la Grecia, con un futuro “spazzatura”: potrebbe brutalmente essere tradotto così il taglio del rating sovrano lusitano da parte di Moody’s, che martella così ai fianchi l’Europa.
Non sembrano servite a nulla le elezioni anticipate, il passaggio di governo dalla sinistra di José Socrates al centrodestra di Pedro Passos Coelho.
A ben poco sembrano serviti anche i 78 miliardi di aiuti in tre anni ottenuti dalla trojka composta da Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale e Unione europea per far scendere il deficit del Portogallo al 5,9% del Pil quest’anno, al 4,5% nel 2012 e al 3% nel 2013.
Il giudizio sul Portogallo di una delle tre maggiori agenzie di rating al mondo è stato infatti abbassato al livello “BA2” da “BAA1”, spingendolo a livello di spazzatura (“junk”), che per la società anglosassone inizia sotto il giudizio di “BA1”, con outlook negativo.
Detto altrimenti, quello che è stato degradato dall’agenzia americana è la valutazione del merito di credito del Portogallo in quanto soggetto che emette obbligazioni sui mercati finanziari internazionali, cioè secondo Moody’s è oggi meno probabile che Lisbona faccia fronte puntualmente al servizio del debito. Un giudizio che ovviamente ha ripercussioni sugli investimenti.
Secondo Moody’s c’è “il rischio crescente che il Portogallo debba ricorrere ad un secondo pacchetto di aiuti” nell’ambito del quale potrebbe essere necessaria anche la partecipazione di creditori privati.
Non solo: per l’agenzia “crescono le preoccupazioni sulla possibilità che il Portogallo non centri in pieno gli obiettivi” di risanamento dei suoi conti pubblici ed in questo senso c’è il rischio di un ulteriore taglio del rating se si verificassero “deviazioni significative dal programma fiscale del governo”.
Per di più secondo Moody’s c’è la “possibilità crescente che la partecipazione del settore privato agli aiuti possa essere richiesto come una precondizione”.
Secondo l’agenzia, inoltre, ci sono “sempre maggiori preoccupazioni che il Portogallo non riesca a centrare appieno gli obiettivi di riduzione del deficit e di stabilizzazione del debito stabiliti nel suo accordo con l’Unione Europea e con il Fondo Monetario Internazionale a causa della sfide formidabili che il Paese sta affrontando nel processo di riduzione delle spese e di aumento del gettito fiscale nello stesso tempo in cui cerca di incentivare la crescita economica fornendo supporto al sistema bancario”.
Moody’s ha anche tagliato il rating sul debito a breve termine da “prime-2” a “not-prime”. E’ la prima delle tre grandi agenzie di rating a tagliare la valutazione del Portogallo a livello di junk bond. Standard & Poor’s e Fitch valutano il debito portoghese “BBB-,” il rating più basso per il debito di livello investment.