ROMA – La recessione non si ferma: il terzo trimestre dell’anno è stato ancora nero per l’Italia. L’Istat avverte: l’economia continua a perdere colpi. L’andamento del prodotto interno lordo resta con il segno meno davanti. Anche il mercato del lavoro non dà segni di ripresa: la prolungata scarsità di posti disponibili, dice l’Istituto di statistica, significa che la disoccupazione, con un tasso del 12,3% a livello complessivo e del 44% tra i giovani, sta diventando strutturale.
L’inflazione resterà vicina allo zero anche nei prossimi mesi, sottolinea l’Istat. E alla fase di debolezza dell’economia italiana si aggiunge il rallentamento dell’area euro.
Nel rapporto si evidenzia anche che “negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi”.
Secondo gli economisti,
“il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti”.
Unica nota positiva: il deprezzamento del cambio dell’euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni”.
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