ROMA – Risparmi in tasca alle famiglie italiane: sono la bellezza di 4.168 miliardi di euro.
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Il conto è ufficiale, sfornata fresca fresca la cifra dal Salone del Risparmio, manifestazione-meeting di tutti gli addetti alla gestione del risparmio privato appunto.
In Italia e nelle tasche degli italiani c’è stata dal 2007 una crisi che ha mangiato fino ad una dozzina di punti di Pil (per circa la metà poi recuperati dal 2.013 in poi). Meno Pil, meno lavoro, meno reddito. Almeno per cinque anni filati e pii un lento recupero. Eppure gli italiani continuano a risparmiare, mettono da parte all’incirca il dieci per cento del loro reddito reale (quello dichiarato al fisco è tutt’altra cosa).
Così oggi il conteggio dice: 4.168 miliardi di euro la somma dei risparmi delle famiglie italiane. Quasi il doppio del debito pubblico italiano (dio non voglia un giorno l’uno sia chiamato a garantire e a pagare per l’altro). Circa la metà dei quattromila e passa miliardi gli italiani li hanno affidati a gestori del risparmio appunto. Gli altri se li gestiscono più o meno da soli con piani individuali di investimento. In generale dal salone del Risparmio arriva un messaggio soddisfatto: la materia prima non manca e il settore non prevede cali. Insomma le famiglie italiane hanno da parte un sacco di soldi e continuano, dovunque e comunque li prendano, a metterne da parte.
Non è un’opinione, stanno lì 4.168 miliardi. Una massa di miliardi che fa dell’Italia uno dei paesi al mondo dove in proporzione le famiglie hanno tra i maggiori accumuli di ricchezza.Gli Usa, ad esempio, se la sognano una pari quota di risparmio privato. Non è un’opinione, sono numeri.
Così come numeri sono quelli di una elementare (anche se infarcita di zeri) divisione. Quanto fa 4.168 miliardi di euro diviso 60 milioni di italiani? Fa più o meno 69.500 euro. Più o meno 69.500 euro a testa, neonati e bambini compresi. Quindi, se siete una famiglia mamma, papà e figlio/a per stare in media dovreste avere risparmiato e da qualche parte più o meno 200 mila euro.
Non li avete? Beh, qualcun altro li ha. Anche i vostri (si fa per dire) duecentomila qualcuno li ha oltre quelli che la media gli assegna. I Crapuloni della Casta? Tutto in mano a cinque/diecimila politici a vario titolo? I conti non tornano, sono troppo pochi. E allora di chi sono, chi li ha messi da parte 4.168 miliardi? I benestanti in Italia che non sono in quanto tali peccatori. Milioni di famiglie, milioni e non migliaia, hanno accumulato risparmio. Professionisti, imprenditori. E anche lavoratori e pensionati.
Il guaio, semmai, è che la trasmissione di risparmio e quindi di ricchezza per via generazionale appare ormai come l’unico vero ascensore sociale. Insomma i giovani di ricchezza ne producono poca e attingono a quella accumulata dalle generazioni precedenti. Che non è per nulla poca.
Perché l’Italia è un paese economicamente e socialmente molto diverso da come ce lo raccontiamo: non è per nulla povero, ma ricchezza ne produce poca e male. Vive protetto da varie forme di ricchezza accumulata (tra cui il risparmio privato ma anche la rendita da spesa pubblica). Ma giustamente si sente in ansia/angoscia di incipiente povertà. E malamente si sente in credito, anzi scippato di condizioni e status economici pregressi. Talmente in credito da volerli ripristinare sotto forma di assunzioni pubbliche a valanga, pensione per tutti a 62/63 anni e stipendio di Stato a chi non ha un lavoro.
Sì, va bene…ma quei 4.168 miliardi di chi sono, di nessuno? Ad ogni italiano 69.500 euro di…risparmio di cittadinanza. Già acquisito, già in tasca. Non li avete? Non li avete davvero? Difficile distinguere se è vero o no. facciamo tutti finta di non averli. Eppure ci sono, garantito. Nelle tasche di milioni di noi.