ROMA – Ryanair, i piloti rifiutano il bonus. Ma il ceo O’Leary: “Mai i sindacati, ghiaccerà prima l’inferno”. Le ferie non godute dei piloti che avrebbero mandato in tilt l’organizzazione dei voli Ryanair sono la punta dell’iceberg di una vertenza in una compagnia dove solo la parola sindacato è considerata tabù. L’ultima notizia, il rifiuto dei piloti ad accettare un bonus in denaro in cambio alla rinuncia delle ferie di ottobre, dà conto di un’arma insperata di pressione contrattuale da parte del personale di bordo: no a mance una tantum per risolvere un problema enorme di immagine e affidabilità della compagnia, ma contratti locali, cioè nelle nazioni dove effettivamente si lavora e non il contratto unico da Dublino e un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro.
Per capire la posizione storica della compagnia in merito alle richieste del personale dipendente basta prendere le ultime dichiarazioni del ceo Michael O’Leary all’assemblea annuale degli azionisti: prima che Ryanair venga sindacalizzata “si ghiaccerà l’inferno”.
Ultimatum, i piloti rifiutano il bonus. I piloti di Ryanair respingono la proposta del bonus in cambio della rinuncia a 10 giorni di ferie e danno all’azienda un ultimatum a venerdì mattina per accettare le loro richieste. Queste includono contratti di assunzione locali e non più irlandesi dal primo gennaio 2018 e un miglioramento delle condizioni di lavoro. E’ quanto preannuncia la stampa belga che ha preso visione di una lettera dei rappresentanti dei piloti delle 17 basi europee della compagnia aerea, incluse quelle di Zaventem e Charleroi.
Secondo la lettera visionata dalla stampa belga, i piloti respingono la proposta di Ryanair del bonus da 6mila a 10mila euro in cambio della rinuncia a 10 giorni di ferie e dell’impegno a restare almeno ancora un anno in seno alla compagnia. Solo se la compagnia irlandese farà loro contratti locali a partire dall’anno nuovo – quindi con le regole e i diritti dei Paesi dove i piloti sono di base, a differenza di ora in cui sono assunti con contratti di diritto irlandese – e con un miglioramento delle condizioni, i piloti si impegneranno a far finire la crisi e a minimizzare le cancellazioni dei voli nei prossimi giorni.
I piloti danno tempo a Ryanair sino a venerdì mattina alle 10 per ottenere una risposta positiva. Se questa fosse invece negativa, secondo il quotidiano ‘La Libre Belgique’ potrebbero cominciare azioni di vario genere tra cui l’applicazione letterale del contratto di lavoro da parte del personale, per esempio con lo stop alla reperibilità e all’arrivo anticipato rispetto agli orari stabiliti, portando a ulteriori ritardi e disagi.
Prima che Ryanair venga sindacalizzata “si ghiaccerà l’inferno”: è quanto ha detto il ceo della compagna aerea Michael O’Leary all’assemblea annuale degli azionisti, secondo quanto riporta Bloomberg. “Abbiamo 2500 piloti in lista d’attesa per venire da noi”: è quanto ha assicurato il ceo di Ryanair Michael O’Leary precisando che “siamo una compagnia aerea di scelta per i piloti”. Parlando all’assemblea annuale degli azionisti, il numero uno di Ryanair ha sottolineato inoltre che “potremmo chiedere ai piloti di andarsene via più tardi se ce ne sarà bisogno”.