MILANO – I lavoratori del San Raffaele di Milano hanno detto “No”. Bocciato quindi l’accordo firmato da Rsu ed azienda la scorsa settimana: sono prevalsi i no, con 1.365 no (55%), contro 1.110 sì (45%), 65 schede nulle e 11 bianche.
Lo spoglio delle 2.551 schede (su 3.008 aventi diritto, per un quorum dell’84%) si è concluso poco prima delle 22 di martedì 29 gennaio.
”Il risultato non era affatto scontato – commenta il delegato Usb Rsu Pierluigi Previtali – visto l’impegno dell’amministrazione che ha cercato in tutti i modi di convincere lavoratori e lavoratrici a votare per il sì con bassezze che hanno rasentato il ricatto morale”. Ora si ”apre una fase impegnativa – continuano – ma siamo pronti a sostenere sia la mobilitazione che le vertenze e il reddito dei colleghi, attraverso una cassa di resistenza e solidarietà. La prossima tappa sarà giovedì 31 a Roma, presso il Ministero del Lavoro dove, dopo la pratica burocratica di verbalizzazione del mancato accordo, chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa, perché si possa continuare a garantire i livelli occupazionali e salariali”.
Il gruppo Rotelli, concludono, ”si è già dimostrato non in grado di gestire questa struttura complessa, nonostante gli ingenti trasferimenti pubblici: garantisca posti di lavoro e stipendi adeguati o si faccia da parte e intervengano Governo e Regione”.
Il “rammarico” dell’azienda. ”Alla luce di quanto emerso dal referendum, al quale sono stati chiamati a partecipare tutti i dipendenti del comparto dell’ospedale San Raffaele e indetto per ratificare l’accordo siglato a Roma dalle Rsu lo scorso 22 gennaio, l’azienda si rammarica per l’esito negativo”. Così la proprietà del San Raffaele commenta in una nota il risultato del referendum.
”L’azione di risanamento intrapresa dall’amministrazione – conclude – continuerà comunque per consentire il salvataggio e il rilancio del San Raffaele”.