ROMA – Sciopero generale il 12 dicembre. No della Cisl: è solo politica. L’incontro di stamattina delle tre confederazioni sindacali ha confermato che lo sciopero generale si farà, ma senza la Cisl che si è sfilata. La Cisl, insomma, va per conto suo: annuncia lo sciopero del solo pubblico impiego, per un’altra data: il 1 dicembre.
Nel frattempo torna alta la tensione tra governo e sindacati. Ci si mette Giuliano Poletti, ministro del lavoro. Questa mattina ha partecipato all’apertura del congresso straordinario Uil. Oggi pomeriggio avrebbe dovuto parlare ma dopo la proclamazione dello sciopero ci ha ripensato. Ha mandato un messaggio e non si è presentato. In casa Uil non l’hanno presa bene: all’annuncio sono piovuti fischi.
Cambia la data dello sciopero: non più il 5 dicembre, ma il 12. Il nuovo segretario generale, Annamaria Furlan, ha ribadito dunque che la Cisl non aderirà allo sciopero promosso dalla Cgil. Mentre anche la Uil parteciperà, la Cisl non vuole bloccare i Paese sul jobs act (e articolo 18) preferendo concentrarsi invece sui mancati rinnovi e adeguamenti contrattuali dei dipendenti pubblici.
“Non ci sono motivazioni valide per fermare il paese: il jobs act, in fondo, sta cambiando in meglio. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego” ha dichiarato Furlan a Repubblica. La linea è chiara: si sciopera per cause precise, come appunto il contratto degli statali, non per motivazioni politiche.
E il riferimento va allo scontro politico sulla riforma del lavoro. Della quale Furlan dà un giudizio sostanzialmente positivo, specie per la possibilità di conseguire altri miglioramenti in corso d’opera.
La mobilitazione unitaria, però, avrebbe un significato politico. Sono anni che non vi muovete tutti insieme… «Gli scioperi unitari non si fanno quando qualcuno definisce da solo testo, percorso, data. A noi non piace agganciarci ». La Uil l’ha fatto, però. «Io rappresento la Cisl e dico che così non si costituiscono le azioni unitarie».
Cosa bisognerebbe fare, invece? «Noi siamo per fare la mobilitazione su obiettivi precisi e ben individuati che vogliamo cambiare. Il contratto degli statali è un obiettivo che anche gli altri dovrebbero considerare». (Elena Polidori, La Repubblica, intervista ad Annamaria Furlan, segretario generale Cisl)
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