Sconto Irpef in busta paga. Autonomi e partite Iva: e noi?

Sconto Irpef in busta paga. Autonomi e partite Iva: e noi?
Sconto Irpef in busta paga. Autonomi e partite Iva: e noi?

ROMA – Sconto Irpef in busta paga. Autonomi e partite Iva: e noi? Il Governo Renzi corre verso un bonus di 1000 euro circa per rimpinguare le buste paga dei dipendenti fino a 15 mila euro l’anno. A parte qualche debole accenno dell’ultima ora, spicca un’assenza rilevante tra i beneficiari dello sconto: i lavoratori autonomi, le piccole partita Iva, il popolo degli artigiani e dei lavoratori della conoscenza in proprio. “E noi?”, esordisce così l’articolo di Dario Di Vico sul Corriere della Sera che già dal titolo rivela il nodo (il pregiudizio?) in questione: “Gli autonomi tra false e vere partite Iva”.

Chi contesta i sostenitori di quella che appare come una discriminazione fiscale, si sente rispondere, come ha fatto Susanna Camusso della Cgil, che “bisogna stare attenti a non favorire gli evasori che spesso si nascondono proprio tra i redditi bassi”. Il taglio indiscriminato dell’Irpef, questo il rischio paventato, sarebbe un regalo agli evasori. E’ così? Dai dati e dalle riflessioni di chi si occupa del terziario avanzato, Dario Di Vico mette insieme i rischi questa impostazione: non aprire al mondo delle partite Iva sconta un ritardo di comprensione, rappresenta “un’uscita dal Novecento a metà”. Insomma è un anacronismo ideologico che sembra non tenere in considerazione il valore strategico di un settore che già oggi rappresenta il 15% del mercato del lavoro europeo ed è in continua espansione.

L’importanza della tenuta del mondo del lavoro autonomo è dimostrata da due trend. Primo: la spinta dei giovani in cerca di occupazione a puntare sull’auto-impiego (in media 1 su 4). Secondo: il crollo dell’apertura di nuove partite a gennaio 2014 (-9% su gennaio 2013). Un ottimista potrebbe sognare che il calo sia dovuto a una maggiore tendenza alla regolarizzazione. Purtroppo, invece, quel dato ci dice che un pezzo di lavoro autonomo sta sprofondando nel sommerso. Non va dimenticato, infatti, che tra costi burocratici, spese e contribuzione alla gestione separata dell’Inps, aprire una partita Iva costa sempre tanto. (Dario Di Vico, Corriere della Sera)

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