ROMA – Statali. “Esoneri intelligenti” e scivoli per la pensione, i piani del ministro. Mancano meno di dieci giorni alla presentazione (venerdì 13 giugno) da parte del governo Renzi della riforma della Pubblica Amministrazione. In particolare, sarebbe pronto il piano che regolamenterà permanenza e uscita dal servizio dei dipendenti pubblici attraverso prepensionamenti, scivoli, esoneri dal servizio, l’abolizione del “trattenimento in servizio” per consentire il ricambio generazionale, la mobilità obbligatoria.
Tre miliardi di tagli come contributo alla spending review, più tre miliardi da investire nella PA proprio per consentire nuove assunzioni, è la cornice finanziaria della riforma avanzata dal ministro Marianna Madia.
“Esonero intelligente”. Il normale esonero dal servizio per gestire il personale in esubero prossimo alla pensione lascia il dipendente a casa con una retribuzione ridotta al 65% e tutti i contributi pagati (ma una volta era volontario e con stipendio dimezzato). A questa forma di esonero se ne vuole aggiungere un’altra, detta “intelligente” e più collegata alla mobilità obbligatoria (la possibilità di ricollocare personale eccedente in un’altra amministrazione nella stessa regione): non si resta a casa, si lavora in un ufficio più vicino, si perde solo un 20/25% di retribuzione.
Le amministrazioni pubbliche proporranno una sorta di «patto» ai loro dipendenti, soprattutto quelli meno qualificati che svolgono mansioni comuni e che spesso abitano fuori dei grandi centri urbani e sono costretti a lunghi spostamenti per recarsi al lavoro. Il nuovo esonero dal servizio, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere costruito in modo tale da permettere ai lavoratori «esonerati» di essere ricollocati, anche con orari ridotti, presso amministrazioni nel loro comune di residenza. (Andrea Bassi, Il Messaggero)
Prepensionamenti: scivoli e “opzione donna”. Per incentivare la flessibilità in uscita, per tutti i dipendenti sono previsti scivoli di 6 mesi, massimo un anno. Per il personale femminile esisterà la cosiddetta “opzione donna”, cioè la possibilità per le dipendenti statali che ne abbiano maturato i requisiti, di andare in pensione prima con le regole pre-Fornero ma accettando un assegno meno ricco perché calcolato esclusivamente con il metodo contributivo. La cancellazione del “trattenimento in servizio” (cioè la possibilità di restare due anni supplementari in servizio oltre il raggiungimento dei requisiti per la pensione) dovrebbe, nelle intenzioni del governo, liberare subito 10/15 mila nuove assunzioni.
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