Tasse. Lo sconto cinema ai produttori lo paghiamo alla pompa di benzina

Tasse. Lo sconto cinema ai produttori lo paghiamo alla pompa di benzina
Tasse. Lo sconto cinema ai produttori lo paghiamo alla pompa di benzina

ROMA – Tasse. Lo sconto cinema ai produttori lo paghiamo alla pompa di benzina. Alla fine, il “valore artistico” con la quale lo Stato finanzia, ad esempio, il credito d’imposta per i produttori cinematografici (cioè una tassa in meno) la paghiamo noi con una tassa in più, ogni volta che facciamo benzina. E’ da qui, dall’aumento delle accise, che il Governo Letta ha trovato la copertura finanziaria per il via libera all’apposito decreto legge. Si chiama “valore cultura”, una denominazione in effetti in linea con quella degli ultimi decreti, in odor di propaganda. Ne scrive Davide Giacalone su Libero del 5 agosto, per stigmatizzare un po’ questa tendenza che dal governo tecnico in poi affibbia a ogni decreto il marchio della priorità assoluta (se sono tutti prioritari c’è qualche problema di vocabolario) e di potere salvifico. E per denunciare l’ennesima partita di giro sul fronte tasse, come appunto accaduto sulla cultura.

Superati i problemi di dizionario si scopre che:

a. per garantire il credito d’imposta ai produttori cinematografici si conferma l’aumento delle accise sulla benzina, vale a dire tasse contro tasse, l’esatto contrario del necessario;

b. che le donazioni dei privati alla cultura possono arrivare fino a 5mila euro, che le chiamerei elemosine e si vorrebbe sapere perché non dovrebbero essere detraibili cifre più consistenti e dignitose;

c. che ai privati non può essere assegnata la gestione di beni culturali.

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