ROMA – Tutto ha inizio con la telefonata di un presunto operatore della compagnia elettrica che vi domanda: “E’ lei il signor/la signora…residente in…”. Nel momento in cui confermate i vostri dati, siete già stati truffati. Perché la persona all’altro capo del telefono vi sta registrando e utilizzerà quel “sì” per fingere il vostro assenso alla stipula di un nuovo contratto per la fornitura dell’energia elettrica a vostra insaputa. Almeno fino a quando non vi accorgerete del misfatto sulla prossima bolletta, che avrà il nome di un nuovo gestore e costi esorbitanti.
E’ la nuova truffa della bolletta della luce. A metterci in guardia è la Polizia di Stato che sul profilo “Una vita da social” pubblica la telefonata-tipo di cui potreste essere vittime. Prima regola: non rivelare mai, per nessuna ragione al mondo, il vostro codice Pod.
Ma che cos’è un codice Pod? E’ una sorta di pin bancomat della bolletta: serve a identificare il luogo fisico in cui avviene il prelievo dell’energia elettrica, in pratica il vostro indirizzo di casa. Il Pod non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto.
Va da sé che l’informazione è preziosissima per attivare un nuovo contratto. Perciò è bene che la custodiate gelosamente. La telefonata tipo si svolge in questo modo:
“Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare”. A quel punto il truffatore vi chiederà di confermare i vostri dati. Se rivelerete anche il vostro Pod, verrete immediatamente trasferiti dal vecchio gestore al nuovo.
Contratti del genere possono infatti essere stipulati telefonicamente e la registrazione della conversazione è una prova del consenso del cliente. Per sbarazzarvene servirà una raccomandata con ricevuta di ritorno, ma non prima di esservi accorti di aver aderito ai servizi di un nuovo gestore.