Ue all’Italia chiede una manovra nel 2014. Più tempo per pareggio di bilancio

Il presidente della Commissione Ue, José Barroso
Il presidente della Commissione Ue, José Barroso

BRUXELLES – Sforzi aggiuntivi, anche nel corso nel 2014, per mettere a posto i conti pubblici. In sostanza una manovra d’autunno. Ma in compenso ci viene dato più tempo, entro il 2015, per ridurre il deficit. Dalla Ue arriva una “pagella” sui conti pubblici, contenuta nelle raccomandazioni di Bruxelles dirette al nostro Paese.

Si tratta delle Raccomandazioni del Consiglio europeo sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia, il cui contenuto è stato diffuso dall’agenzia Ansa.

“In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”: è quanto si legge nelle raccomandazioni.

E come fare? La Ue indica la tabella di marcia:

Per il 2015 Bruxelles raccomanda quindi di “portare a compimento l’ambizioso piano di privatizzazioni; attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita basato sui significativi risparmi annunciati che provengono da un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i livelli di governo, preservando la spesa atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali”.

Tassare i consumi, semplificare le tasse, migliorare il sistema di recupero debiti fiscali:

Per Bruxelles bisogna “riesaminare la portata delle agevolazioni fiscali dirette e allargare la base imponibile, soprattutto sui consumi; vagliare l’adeguamento delle accise sul diesel a quelle sulla benzina e la loro indicizzazione legata all’inflazione, eliminando le sovvenzioni dannose per l’ambiente; attuare la legge delega di riforma fiscale entro marzo 2015, in particolare approvando i decreti che riformano il sistema catastale onde garantire l’efficacia della riforma sulla tassazione dei beni immobili; sviluppare ulteriormente il rispetto degli obblighi tributari, rafforzando la prevedibilità del fisco, semplificando le procedure, migliorando il recupero dei debiti fiscali e modernizzando l’amministrazione fiscale”.

L’Italia deve “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” visto lo “scarto” nel rispetto della “regola di riduzione del debito” e “nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio” per poter “assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente”: così la Commissione Ue.

In compenso è stata evitata all’ultimo minuto la bocciatura della richiesta italiana di far slittare di un anno il pareggio di bilancio. A quanto si è appreso la frase è stata infatti cancellata dal testo delle raccomandazioni rese note dalla Commissione Europea su iniziativa del commissario italiano Antonio Tajani.

“Garantire una migliore gestione dei fondi Ue con un’azione risoluta di miglioramento della capacità di amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale specialmente nelle Regioni del Mezzogiorno”, si legge ancora.

Non solo. Bruxelles ci bacchetta anche per altri motivi: scenari economici ottimistici e misure poco dettagliate per il 2015.  “Lo scenario macroeconomico su cui si fonda il Programma nazionale di riforme (dell’Italia, ndr) è leggermente ottimistico”, e “nel 2014 è prevista una deviazione dal pareggio che se si ripetesse l’anno successivo potrebbe essere valutata come significativa”.

“Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015”.

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