Antonio Esposito: “Tizio, Caio, Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito”

ROMA – Cosa ha detto veramente il giudice della Cassazione Antonio Esposito? Stando al testo dell’intervista (di Antonio Manzo) pubblicata dal Mattino il giudice Esposito,  presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione che giovedì scorso ha letto la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi, avrebbe dichiarato (clicca qui per l’articolo originale del Mattino):

Non è questo il motivo per cui si è giunti alla condanna? E qual è allora? Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio o Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po’ diverso dal non poteva non sapere.”

Pubblicata l’intervista però il giudice Esposito ha replicato con una nota: “Il testo dell’intervista da pubblicare, inviatomi dal giornalista del “Mattino”, dopo il colloquio telefonico, è stato manipolato” (clicca qui per leggere la nota completa pubblicata dal Mattino).

Nella nota inoltre si legge: “È sufficiente confrontare il testo dell’articolo pubblicato dal Mattino con il testo inviatomi alle ore 19,30 (data del fax), da pubblicare, – prosegue il giudice – per rendersi conto della gravissima manipolazione che ha consentito al giornalista di confezionare il titolo “Berlusconi condannato perché sapeva non perché “non poteva non sapere”, attribuendomi falsamente la paternità di tale titolo. Nella registrazione dell’intervista – conclude Esposito – non vi è né vi può essere il sia pur minimo accenno a tali espressioni perché mai da me pronunciate.”

Il direttore del Mattino Barbano allora decide di rispondere al giudice della Cassazione: “Posso assicurare a voi e ai miei lettori che l’intervista è letterale, cioè sono stati riportati integralmente il testo, le parole e le frasi pronunciate dal presidente di cui ovviamente abbiamo prova.”

Poi il Mattino decide di pubblicare l’audio dell’intervista (clicca qui per ascoltarlo)

 

mattino-domanda-berlusconi

Appare evidente che il passo della risposta de giudice veniva troppo lungo e così il redattore del Mattino, con una scorrettezza che però non modifica il senso della risposta, ha inserito la domanda non fatta.

Le parole del giudice Esposito non sono invece oggetto di contestazione:

«Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio o Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po’ diverso dal non poteva non sapere».

Ecco il video con l’audio per ascoltare il giudice Esposito (clicca qui per ascoltare direttamente il passaggio):

 

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