ROMA – Abolizione dell’Irap, pagamento dell’Iva solo a incasso avvenuto, sblocco immediato dei circa 120 miliardi di euro dovuti dallo Stato e dagli Enti alle imprese. Sono tre misure che il M5S presenterà in Parlamento e che “vanno approvate al più presto”, perché “non abbiamo più tempo”.
Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un intervento dedicato alle Piccole e medie imprese, dal titolo: “O si aiutano le Pmi o si muore”. “Il tessuto delle Pmi si sta deteriorando come una grande tela di ragno i cui filamenti di seta si rompono uno a uno fino alla sua completa distruzione – sottolinea il leader del M5S – Senza questa tela l’Italia è spacciata. La finanza pubblica si regge grazie ad essa. In questi mesi vi sono stati numerosi contatti con piccoli e medi imprenditori e persone del M5S. Ci chiedono di aiutarli a sopravvivere. Molti sono alla canna del gas e ci guardano come se fossimo la loro ultima possibilità di salvezza”.
“Il MoVimento 5 Stelle ha nel suo programma due punti fondamentali: la solidarietà sociale, attraverso il reddito di cittadinanza, e le misure per le Pmi”, ricorda Beppe Grillo. “Ho incontrato insieme a Casaleggio molte imprese e associazioni collegate a ConfAPRI, i cui componenti rappresentano circa un milione di imprenditori. Confapri condivide la maggior parte dei punti del nostro programma e si é resa disponibile per supportare le proposte di legge presenti nel nostro programma”, sottolinea il leader del M5S. Grillo annuncia poi tre prime proposte di legge “che saranno presentate in Parlamento, di assoluta urgenza per tenere in vita le imprese”.
La prima misura è: “Abolizione dell’Irap. Un’assurda tassa sull’occupazione. Più un’impresa assume, più si indebita per crescere, più è tassata. L’Irap va ridotta gradualmente a partire dal 2013, per essere annullata entro il 2014. L’Irap come riportato in uno studio dell’Istituto Bruno Leoni può essere coperta rapportando i nostri costi della politica a quelli delle Nazioni europee”, afferma Grillo.
La seconda misura è: “Pagamento dell’Iva solo a incasso avvenuto. L’Iva va pagata allo Stato quando incassata (questo oltre a sospendere l’incremento dell’Iva prevista dal 1 luglio). Il pagamento dell’IVA quando incassata non produrrà differenze di gettito sostanziali, ma uno spostamento del gettito”. E infine: “Sblocco immediato dei circa 120 miliardi di euro dovuti dallo Stato e dagli Enti alle imprese, anche attraverso l’anticipo e lo sconto in pro-soluto presso la Cassa Depositi e Prestiti o presso le banche (gli interessi saranno a carico dell’Ente debitore e non a carico dell’impresa). La misura include anche che i pagamenti, fra Stato, Enti e privati, non dovranno mai superare i 60 giorni, con l’automatico riconoscimento, in caso di ritardo, di interessi dell’8% più tasso Bce o di altri costi documentati causati dal ritardo”.
(Ansa)