LEGNAGO (VERONA) – Cecile Kyenge “ebete. Vai a fare il ministro in Congo”. Così è stato scritto sul profilo Facebook della Lega Nord di Legnago. Marco Pavan, segretario della sezione, ha difeso l’operato del suo gruppo, dicendo che “è un termine affettuoso”.
Pochi giorni fa c’era stato il caso di Dolores Valandro, altra leghista veneta che si chiedeva: “Perché nessuno stupra Cecile Kyenge?”. Poi Anna Giulia Giovacchini, di Monza, aveva detto: “Immigrati annegati? Allora non mangeremo più tonni”
Pavan ha postato un articolo nel quale il ministro Cecile Kyenge definisce gli immigrati una risorsa, quindi ha commentato: “Se sono una risorsa…va a fare il ministro in Congo! Ebete”. Lo riferisce il “Corriere di Verona“.
Per discolparsi, Pavan ha spiegato che “in dialetto veneto ebete è un aggettivo che diventa persino affettuoso e vuol dire ingenuo“. Pavan poi ha precisato che il post contro Cecile Kyenge “voleva evidenziare tre dimenticanze del ministro: gli immigrati possono essere regolari o clandestini, che i regolari, se integrati, possono essere una risorsa mentre i clandestini non pagano tasse, che la necessità di avere un lavoro oggi è per prima dei nostri giovani e di quei padri che non riescono a mantenere i figli”.
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