ROMA – Daniela Santanchè vicepresidente della Camera: l’ora X è alle 14 del 2 luglio. Contro la “pitonessa” si è già aperta la stagione della caccia: la attendono al varco forse addirittura un centinaio di franchi tiratori. Non sorprende che nel Pd non incontri grandi simpatie la signora Garnero, personaggio super “divisivo”, come va di moda dire ai tempi della Grande Coalizione.
Ma la Santanchè, ritornata – dopo un periodo “nero” ne La Destra di Storace – nei ranghi del Pdl come falco del berlusconismo di cena elegante e di governo, non incontra consensi unanimi nel Popolo delle Libertà, soprattutto fra gli ex An e negli ambienti più vicini al governo Letta, dopo che si è fatta paladina del progetto “Forza Italia 2.0“.
Come nelle migliori tradizioni, prima di venire impallinata nell’urna, la Santanché riceve una sfilza di “la voterò” dal suo partito. E qualche timido distinguo dal Pd. Ve ne elenchiamo alcuni, freschi di giornata.
Mariastella Gelmini: “In merito all’ elezione del vice presidente della Camera, il Pdl ha serrato i ranghi e ha da tempo indicato Daniela Santanchè come unico candidato. Il Pdl pertanto voterà compatto questo nome. Abbiamo sostenuto con lealtà i candidati del partito democratico, e ci attendiamo ora da loro lo stesso comportamento”. Lo afferma Mariastella Gelmini
Elvira Savino: “La nostra candidata alla vicepresidenza della Camera è Daniela Santanchè e ha tutte le qualità e l’esperienza per ricoprire tale incarico. È semplicemente assurdo che qualcuno nel PD pensi di scegliere e imporci lui il nostro candidato. Epifani esorti i suoi a tenere un comportamento più serio e responsabile e dimostri che il PD è un partito e non una banda di fazioni anarchiche in cui il primo che si sveglia la mattina comanda. La posta in gioco non è una carica o una persona ma la credibilità della maggioranza”, conclude Savino.
Crescono su twitter i distinguo e i ‘non voto’ dei deputati del Pd in vista del voto, il 2 luglio in Aula alla Camera, per eleggere Daniela Santanchè vicepresidente della Camera. Oltre a Matteo Orfini, annunciano il no anche Emanuele Fiano e Pippo Civati che denuncia anche la mancanza di informazioni sulla decisione da parte dei vertici del gruppo. “Nel 2008 la Santanchè – scrive Fiano – dichiarò di essere orgogliosamente fascista, io nel 2013 orgogliosamente non la voterò vicepresidente”. Civati chiede lumi sul da farsi: “Pare che i dubbi non riguardino solo me, perché oggi sull’argomento sono molti a cadere dal pero (e dal però). Che si fa? Si sceglie la candidata divisivissima o si opta per soluzioni più miti e meno pitonate (termine tecnico)? Se volete la mia personalissima opinione, una vicepresidente che tira ogni giorno su tutto e tutti, e non ha problemi ad attaccare il governo ogni volta che non fa quello che dice Silvio, non é proprio l’ideale nemmeno per le larghe intese”. Civati aggiunge: “Ieri la pitonessa attaccava Grasso perché un presidente del Senato certe cose non le dice: invece, una vicepresidente della Camera si’? Visto che non siamo messi a parte della decisione, fateci almeno sapere”.
Barbara Saltamartini (Pdl): “Il nome di Daniela Santanchè è stato indicato dai vertici del Pdl e dal gruppo come la scelta migliore che il partito possa fare per la vicepresidenza della Camera, lasciata vacante dall’esponente del Pdl Lupi passato al governo, non si comprendono dunque tutte queste chiacchiere inutili. Come ha ribadito stamane anche il vicepremier e segretario del Pdl Alfano, non ci sono alternative a Santanchè e nessuna questione ha sollevato il Pdl quando si è trattato di votare alle presidenze di commissione esponenti del Pd iper-connotati dal punto di vista partitico. Noi siamo stati leali, responsabili e abbiamo rispettato le decisioni del partito di Epifani, ci aspettiamo quindi che il Pd faccia lo stesso domani. Mi auguro ovviamente che il Pdl si dimostri compatto e coeso in questo voto anche per evitare errori commessi in passato”.
Giuseppina Castiello: “Condivido pienamente la scelta dei vertici del partito di indicare l’on. Daniela Santanchè come Vicepresidente della Camera, è una scelta giusta e di grande competenza. Mi auguro che con il voto di domani non ci siano veti incrociati e che si possa eleggere una donna che con la sua bravura e tenacia saprà di certo svolgere con imparzialità e senso delle istituzioni questo incarico”.
Fabrizio Cicchitto: “Leggo su qualche autorevole quotidiano di possibili franchi tiratori nei confronti del voto di domani per l’elezione di Daniela Santanchè a Vice presidente della Camera. Quale che sia il colore di questi eventuali franchi tiratori mi auguro che si tratti di una forzatura giornalistica. Infatti un conto è il dibattito politico, e gli eventuali dissensi conseguenti, un conto è la lealtà nel voto se questo è a scrutinio segreto. Per noi il problema non va neanche posto sia per motivi di lealtà che per noi sono fondamentali e sia per elementari ragioni di intelligenza politica. Da quest’ultimo punto di vista ci permettiamo di osservare all’on. Orfini che egli cade in una evidente contraddizione”.