ROMA – E’ finita in Portogallo l’avventura on the road di Fabrizio Corona, arrestato a Lisbona il 23 gennaio. Fabrizio Corona, secondo fonti della Questura, avrebbe “accuratamente evitato tutte le autostrade” con una Fiat 500.
LE TAPPE DELLA FUGA – Ecco la ricostruzione del sito qn.quotidiano.net. Tutto è iniziato in una palestra di Milano. Venerdì 18 gennaio, intorno alle 11, Corona è entrato in palestra per poi far perdere le sue tracce utilizzando un’uscita secondaria. All’interno della palestra, secondo testimoni, Corona ci sarebbe rimasto soltanto pochi minuti, neanche il tempo di cambiarsi.
Uscito dalla palestra Corona, sempre come raccontato da qn.quotidiano.net, è montato su una Fiat 500 e, dopo aver tentato inutilmente di sostituirla con una macchina di cilindrata più grande, da questo momento inizia la fuga. Prima tappa in Emilia Romagna dove a casa di amici ha aspettato la sentenza della Cassazione. Ascoltato il verdetto, cinque anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘Vallettopoli’ si è diretto prima verso Milano poi all’estero, destinazione Francia. Naturalmente evitando le autostrade.
Sempre come riportato da qn.quotidiano.net Corona “si è procurato 30mila euro in contanti per la fuga, e prima di lasciare Milano in serata è passato a trovare i suoi cari”.
Bloccati per quattro ore dalla neve vicino al confine con la Francia Corona ha dovuto aspettare l’arrivo degli spazzaneve. All’inizio la destinazione sembrava dovesse essere Barcellona poi però il GPS lo ha rintracciato in Portagallo.
Perché il Portogallo? In Portogallo Fabrizio Corona, sempre come riportato da qn.quotidiano.net, avrebbe cercato ospitalità ” in una facoltosa famiglia di imprenditori di Cascais, che non hanno dimostrato la loro disponibilità a ospitarlo, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie.” Queste le tappe della vicenda fino al 23 gennaio quando Corona è stato arrestato a Lisbona.
(Foto Epa/Ansa)
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