TEHERAN (IRAN) – Poco prima di essere ucciso, un ragazzo iraniano condannato a morte si appoggia sulla spalla dell’uomo che lo dovrà uccidere e comincia a piangere.
Il ragazzo, nel momento in cui arriva davanti alla corda che a Teheran lo impiccherà, respira a stento, si ferma e scoppia a piangere poggiando la testa sulla spalla del boia che gli sta alla destra. Quest’ultimo, malgrado sia il suo carceriere pagato, lo abbraccia come a volerlo consolare.
Il ragazzo di nome fa Alireza Mafiha. La sua impiccagione avviene insieme a quella del suo complice Mohammad Ali: i due sono stati accusati di furto in strada e assalto. La foto dei due ha fatto il giro delle tv iraniane accompagnato da un filmato che mostra Alireza Mafiha e Mohammad Ali Sarvari mentre rapinano un uomo in strada. Alireza e Ali scendono dalle moto guidate da due complici e si avvicinano alla vittima derubandola della borsa e della giacca sotto la minaccia di un machete.
Il video è stato riproposto sulla Tv di Stato e ha provocato lo sconcerto degli iraniani. I due complici a bordo delle moto sono stati condannati a 10 anni di galera e 74 frustate: per quanto riguarda invece Alireza, l’Ayatollah Sadeq Larijani ha definito il suo crimine un Moharebeh, un’offesa contro l’Islam o lo Stato, per cui è prevista la morte per impiccagione.
Sul patibolo è andato anche il suo amico Mohammad che ha affrontato la morte senza piangere.
Iran, il ragazzo piange sulla spalla del suo boia (foto Ap)
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