Islam che avanza: niente più minigonna per le hostess della Turkish Airlines

ANKARA –  Dalle minigonne rosa shocking degli anni Settanta alle gonne e impermeabili fin sotto il ginocchio in colori e stoffe della tradizione con tanto di fez. Dalle collant velate alle calze scure. La primavera araba arriva sugli aerei della Turkish Airlines e riveste le hostess.

Come già anticipato da LadyBlitz, sono cambiate le divise degli equipaggi della compagnia di bandiera turca. E fanno discutere. Molti centimetri di stoffa in più. Colori più scuri e richiami all’abbigliamento tradizionale. Come il berretto fez eliminato da Mustafa Kemal Ataturk e riportato in auge dai nostalgici di quasi cent’anni dopo.

La donna va coperta, è il diktat non detto che dal premier Recep Tayyip Erdogan alla stilista Dilek Hanif. Ma la questione non è passata inosservata, in un Paese che per quasi un secolo è stata una delle poche, o forse l’unica eccezione progressista tra i Paesi musulmani.

Così la questione è arrivata in Parlamento, portata dal leader dell’opposizione Kemal Kilicadroglu e dal suo vice  Umut Oran, che ha chiesto senza tanti giri di parole se i disegni della stilista fossero state ispirati dal premier.

Anche perché quella delle divise non  è un caso isolato. La Turkish Airlines ha già vietato gli alcolici su molti voli interni, fatta eccezione per quelli da e per Ankara i Istanbul o per le rotte del turismo internazionale come Smirne, Antalya e Bodrum. “Erano poco richiesti”, si è giustificata la compagnia.

Ma la metamorfosi della Turchia che si temeva iniziata con il velo di Hayrünnisa Gül, moglie del presidente Abdullah Gul, è ormai arrivata anche in cielo.

 

 

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