BOLOGNA – Tortellini e asse anti-austerity dei nuovi laburisti europei, responsabilità e appello all’unità del Pd “perché in ballo non c’è il mio destino ma il paese”. Matteo Renzi chiude la festa dell’Unità, rafforzando le alleanze europee e provando a fermare, proponendo una segreteria unitaria, la marea montante di critiche interne lanciando nel contempo nuove ricette anti-crisi.
Non si sa se la ricetta anti-crisi di Renzi farà breccia tra i rigoristi europei. Certo è invece la camicia bianca del premier, nuovo simbolo stilistico della vicinanza di idee che accomuna i leader socialdemocratici ospiti dell’ultima giornata della Festa del Pd: il primo ministro francese di origine catalana Manuel Valls, 52 anni, la nuova stella del Psoe Pedro Sanchez, 42 anni, il segretario del partito socialdemocratico tedesco Achim Post, 55 anni, ed il leader dei laburisti olandesi Diederik Samson di 43 anni. I cinque leader, allo storico stand di Bertoldo hanno stretto il cosiddetto “patto del tortellino”, un programma di 10 punti per una nuova Europa.
I leader hanno parlato e sfilato sul palco abbozzando anche qualche parola in italiano. Hnno applaudito la determinazione del presidente del consiglio italiano ribadendo che la Ue va cambiata. Renzi ha ricambiato complimenti, presentato Sanchez come il prossimo presidente del consiglio spagnolo, e si è caricato sulle spalle la responsabilità di “guidare il cambiamento in Europa” e il peso, non meno gravoso, di “attuarlo anche in Italia”. Nel comizio di chiusura della Festa, il premier non è entrato nel dettaglio della doppia battaglia assicurando al momento che “vigilerà” sia sul piano di investimenti del presidente Jean Claude Juncker sia sul fatto che i soldi della Bce arrivino, tramite le banche, alle imprese.
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