ROMA – “Berlusconi mi voleva, ecco le prove“: il deputato M5s Alessandro di Battista dopo aver raccontato di essere stato avvicinato da alcuni esponenti forzisti per un ipotetico incontro col Cavaliere pubblica sul suo profilo Facebook gli sms che, a suo avviso, proverebbero il tentativo di “corteggiamento”. Ma non mancano dubbi sulla veridicità dello scambio.
Cosa dicono questi sms? Un imprecisato mittente in data 28 dicembre, alle 22:24 scrive al deputato Cinquestelle: “Ale sono a cena da Berlusconi e parliamo di te… Bene”. Ma Di Battista lo ignora fino alla notte seguente, domenica 29 dicembre, alle 3:34 risponde: “Bene. Sempre meglio parlarne. Saluta il presidente, digli che può godersi il nipoti che al prossimo giro governiamo noi. Un abbraccio”.
A parte l’accortezza di chiamare l’ex senatore presidente, con la lettera minuscola, da parte di uno che ci tiene a mantenere il titolo di “umile cittadino” in Parlamento, a smontare il racconto di Di Battista ci ha pensato Jole Santelli. Sul profilo Facebook della sottosegretaria al lavoro, si legge: “Chiediamo al presidente se vuole incontrare Di Battista. Lui risponde, chi è questo che mi vuole incontrare? No, lui dice che lei lo vuole incontrare; e Berlusconi, ma io non so chi sia…”.
Ma Di Battista non ci sta a farsi trattare come un “Fassina” qualsiasi e decide di produrre le prove: “Per dimostrare che non dico balle e che il M5S non è sul mercato ecco l’sms. Non scherzate con i cittadini nelle istituzioni” scrive sotto la foto degli sms sul presunto pressing.
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