Milano, Dolce & Gabbana “chiusi per indignazione”: serrata contro comune (foto)

MILANO – “Chiusi per indignazione“. Così recita il cartello sulle porte serrate dei negozi Dolce & Gabbana in via della Spiga e corso Venezia a Milano. Una serrata, quella degli stilisti, contro il Comune di Milano, dopo gli insulti via Twitter che sono volati il 18 luglio.

Gli stilisti annunciano: “Indignati per come siamo stati trattati dal Comune di Milano, abbiamo deciso di chiudere i negozi della città per i prossimi tre giorni a partire da oggi (19 luglio, ndr)”. L’ufficio stampa di Dolce & Gabbana ha confermato poi la chiusura di tutte le attività della griffe nella città di Milano, comprese l’edicola di via della Spiga 2, il Martini Bar, il barbiere e il Gold in via Risorgimento.

La querelle tra Palazzo Marino e Dolce e& Gabbana passa da Twitter. Prima Franco D’Alfonso, assessore al Commercio del Comune di Milano, dichiara: “Niente spazi comunali a chi è stato condannato per evasione fiscale”.

La reazione di Stefano Gabbana è affidata ad un tweet e due semplici parole:

“Fate schifo!!!”.

E la rete si scatena, nonostante D’Alfonso tenti di placare gli animi. Molti i messaggi di solidarietà agli stilisti, mentre fioccano gli attacchi al sindaco Giuliano Pisapia. Inutile anche la mediazione del sindaco, che definisce “inopportune” le parole dell’assessore.

Poi la protesta. “Chiusi per indignazione”, recita il cartello sulle vetrine spente dei negozi chiusi. Cartello in italiano e in inglese, così che tutti possano leggere e comprendere la situazione, anche i turisti.

(Foto Ansa)

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