TERNI – Gli operai dell’Ast di Terni hanno bloccato i traffico sulla E45 e sul Raccordo Terni-Orte in entrambe le direzioni. Lo hanno fatto nel corso di una nuova manifestazione spontanea che si sta svolgendo, nella serata di venerdì 31 ottobre. Il blocco è durato qualche ora, poi gli operai hanno liberato la strada e la circolazione è ripresa regolarmente.
Alla manifestazione partecipano alcune centinaia di operai. Con loro sfila anche il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Il corteo spontaneo è partito dai cancelli delle acciaierie. Ha attraversato tutta la città per raggiungere lo svincolo Terni Ovest del raccordo dove i manifestanti hanno interrotto il traffico.
“Per ora non ci muoviamo. Restiamo qui…”. spiega Emilio Trotti, sindacalista della Fim-Cisl, che ha partecipato alla manifestazione. I fatti, però, lo hanno smentito. “Abbiamo percorso circa 11 chilometri – ha spiegato ancora Trotti – e non intendiamo andare più avanti. Siamo in tanti, 7-800 manifestanti, segno che la nostra protesta sta avendo effetto”.
Il sindaco Di Girolamo nel pomeriggio era intervenuto per criticare il ritardo nel pagamento degli stipendi ai lavoratori, definendolo “una ulteriore grave provocazione da parte dell’ad di Ast”. Di Girolamo ha quindi annunciato di avere chiesto al ministro Federica Guidi di “intervenire nei confronti dell’azienda per chiedere di onorare gli impegni dovuti e ribaditi in sede di trattativa al Mise”. “Siamo già a quattro giorni di ritardo – ha detto uno degli operai durante un’assemblea -, mia moglie sono due giorni che piange”.
Intanto per tutta la giornata gli operai dell’Ast hanno continuato i presidi davanti a fabbrica, Comune e prefettura di Terni. L’atmosfera è ancora di preoccupazione nonostante la convocazione del nuovo tavolo di trattativa al Mise tra sindacati e azienda per riprendere il confronto sul piano industriale.
Poi nel pomeriggio, dopo una lunga riunione delle rsu, la decisione di proseguire almeno fino a giovedì prossimo lo sciopero all’Ast. Ma anche i capigruppo del Consiglio comunale e l’Ufficio di presidenza hanno deciso di procrastinare fino a venerdì 7 la sospensione dell’attività amministrativa in attesa del vertice, ribadendo la solidarietà espressa alla lotta dei lavoratori. La seduta del consiglio di lunedì prossimo non si terrà, dunque, dato che all’ordine del giorno non vi sono atti urgenti.
“Non possiamo buttare al vento le lotte e gli sforzi di questi giorni, dobbiamo continuare con la lotta anche se siamo allo stremo” ha spiegato Stefano Garzuglia, delegato della Fiom Cgil. Che poi parlando nel ritardo nel pagamento degli stipendi ha sottolineato: “Vi sono lavoratori che non hanno un euro neanche per pagare il pane. Non ce la facciamo più”. Poco dopo la riunione un corteo spontaneo dei lavoratori è partito dalla sede dello stabilimento, dirigendosi prima verso il centro di Terni e poi al raccordo Terni-Orte. In testa lo striscione con la scritta “Non ci stiamo”.
Con gli operai che hanno bloccato la strada in entrambe le direzioni. Intanto, mons. Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro, è tornato sugli scontri avvenuti mercoledì a Roma. “Un nervosismo ? ha detto – che a tratti diventa rabbia, anche perché l’episodio dell’altro ieri ha creato quasi una barriera tra le esigenze legittime del mondo del lavoro, esasperato da questi numeri tremendi di licenziamenti, con la realtà governativa che non si è fatta capace di capire ed interpretare. Questo è il nodo maggiore”.