BUENOS AIRES – Cognome: Bergoglio, Nome: Jorge Mario. Un passaporto e una carta d’identità del tutto normali, freschi di stampa, con foto e dati annotati per lui, il Papa, come per qualunque altro cittadino argentino. I nuovi documenti chiesti da papa Francesco sono stati rinnovati qualche giorno fa in Vaticano dalle autorità di Buenos Aires. Funzionari del consolato a Roma sono andati a Santa Marta e la cosa è finita lì, in pochi minuti.
Via digitale, con una notebook, uno scatto e i dati anagrafici. Papa Francesco “vuole viaggiare per il mondo” come argentino e per questo ha richiesto un nuovo ‘pasaporte’ e ‘documento de identidad”, ha reso noto il ministro degli Interni di Buenos Aires, Florencio Randazzo.
“E’ un nuovo gesto verso il nostro Paese e ci riempie di orgoglio”, ha aggiunto, sottolineando che l’ex arcivescovo (nato a Flores, tradizionale ‘barrio’ della città) non ha chiesto nessun trattamento di favore per la pratica. Il governo ha diffuso immagini dei documenti, dove si leggono, tra l’altro, nome, cognome e la data di scadenza, il 14 febbraio del 2029, dati accompagnati dalla fototessera di Bergoglio, in abito da Papa.
Una normativa argentina del 2011 precisa che le foto dei documenti devono avvenire a capo scoperto, contemplando però un’eccezione “per ragioni religiose”. L’annuncio e le immagini hanno subito scalato i primi posti sui web dei media ‘portenos’ e su twitter. Riprendendo, e rafforzando, l’orgoglio segnalato dal governo, qualche sito si è spinto a titolare ‘Francisco rinuncia al passaporto diplomatico e rinnova i documenti argentini’. Il concetto dell’orgoglio è infatti quello più diffuso nelle reti sociali (“non rinuncia alla sua nazionalità”, “è argentino e viaggerà il mondo senza privilegi”). Al di là dei tanti commenti, di certo rimane “l’amore” del Pontefice “verso Buenos Aires, il mio posto”, ha raccontato anni fa lo stesso ex arcivescovo ai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin. E alla domanda su ‘come vede l’Argentina quando è all’estero’, Bergoglio aveva risposto senza tentennare “con molta nostalgia”.