Statue senza veli coperte in Campidoglio: c’è Rohani FOTO

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Statue senza veli coperte in Campidoglio (foto Ansa)

ROMA – Statue senza veli coperte in Campidoglio: c’è i lpresidente iraniano Hassan Rohani. In occasione della visita di Hassan Rohani in Campidoglio sono state coperte da pannelli bianchi su tutti e quattro i lati alcune statue di nudi dei Musei Capitolini. La copertura sarebbe stata decisa come forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana. Tanto che durante le cerimonie istituzionali non è stato servito nemmeno il vino.

Contratti miliardari, accordi bilaterali, ma anche il comune impegno nella lotta al terrorismo dell’Isis. Il presidente iraniano Hassan Rohani arriva a Roma, accompagnato da una scorta di 45 persone e accolto dalle massime autorità dello Stato, per una visita – prevista a novembre ma poi rimandata per gli attentati di Parigi – definita “storica”. E’ infatti la prima in Europa all’indomani del rientro di Teheran nel consesso della comunità internazionale e da protagonista in molti dossier, grazie all’accordo sul nucleare che lo stesso Rohani giudica “un miracolo politico”. Una visita sulla quale però non mancano le polemiche per l’accoglienza riservata al capo di uno Stato nei primi posti della lista nera dei diritti umani. “Anche nei settori su cui sono più marcate le nostre distanze, come sui diritti umani, abbiamo dimostrato di saper dialogare e discutere”, assicura il premier Matteo Renzi. Il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, aveva invitato Renzi a sollevare le preoccupazioni in merito, in particolare sull’uso massiccio della pena capitale in Iran, citando le mille condanne a morte eseguite solo nel 2015.

Anche la comunità ebraica di Roma ha fatto sentire la sua voce, con il rabbino capo Riccardo Di Segni che giudica “intollerabile” che mentre ci si impegna a ricordare la Shoah (il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria), “viene fatta passare in seconda scena dalla celebrazione dei negazionisti”. Sbarcato a Roma con un tweet che annunciava “l’attesa di rafforzare le relazioni bilaterali ed esplorare le opportunità”, Rohani è stato ricevuto in mattinata dal presidente Sergio Mattarella al Quirinale in “un’atmosfera molto amichevole”. I due leader hanno affrontato i maggiori dossier dell’attualità internazionale, dalla Siria allo Yemen, dalla Libia alla crisi israelo-palestinese, individuando nel terrorismo fondamentalista “il problema numero uno”.

Per combatterlo efficacemente “tutti devono fare la loro parte fino in fondo senza ambiguità”, ha sottolineato Rohani, mentre Mattarella ha auspicato che l’Iran faccia sentire la sua influenza nella regione. Da Rohani è inoltre giunto il sostegno alla candidatura italiana per un seggio di membro non permanente al Consiglio di sicurezza dell’Onu e l’invito a Mattarella a recarsi a Teheran. In serata è stata la volta di Renzi, che ha incontrato il presidente iraniano al Campidoglio, prima di cenare sulla suggestiva terrazza Caffarelli. Lunghissima la lista dei memorandum di intesa ed accordi economici, in particolare nei settori minerario, delle infrastrutture, energetico, firmati nell’occasione.

Abbiamo siglato i primi accordi ma è solo l’inizio di un cammino: ci sono settori in cui possiamo e dobbiamo lavorare di più”, è l’auspicio di Renzi, mentre Rohani conferma l’aspirazione di Teheran a diventare – grazie alla fine delle sanzioni – un ‘hub’ per il mercato dell’intera regione: “Dobbiamo creare le condizioni per una presenza attiva degli imprenditori italiani ed europei in Iran, per accedere insieme al grande mercato che ci circonda”, spiega. Proprio per questo oggi Rohani parteciperà al Business Forum Italia-Iran, organizzato in collaborazione con Ice e Confindustria, con una delegazione di 120 imprenditori iraniani.

Le statue coperte in Campidoglio (foto Ansa).

 

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