Cayman della discordia

“Credo che qualcuno che ha base alle Cayman non dovrebbe permettersi di dare consigli. Non lo dico per Renzi ma in generale: l’Italia non si compra a pezzi”.

Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, 19 ottobre 2012

“Caro @pbersani, su banche finanza e trasparenza accetti un confronto pubblico? non importa andare alle Cayman: ok una Casa del popolo. Ti va?”.

Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra, su Twitter, 19 ottobre 2012

“Non siamo delle Cayman, abbiamo la sede a Londra e paghiamo le tasse in Inghilterra”.

La precisazione di Algebris, il fondo di Davide Serra che sta sostenendo la campagna del sindaco di Firenze, 19 ottobre 2012

La voce “Isole Cayman” su Wikipedia:

Le isole Cayman sono un arcipelago di tre isole situate nel Mare delle Antille a sud di Cuba, territorio britannico d’oltremare, con una superficie complessiva di 259 km². Le tre isole sono: Grand Cayman, Little Cayman e Cayman Brac. Gli abitanti sono più di 40.000. Il capoluogo è George Town.

Le isole Cayman sono considerate un paradiso fiscale, infatti nelle isole vige l’esenzione dalle imposte, si dice concessa fin dai tempi di re Giorgio III del Regno Unito (fine Settecento). La Mutual Funds Law del 2003 costruisce nell’arcipelago un mercato deregolamentato per i fondi comuni di investimento. L’esenzione fiscale dalle imposte vale solo se i redditi non vengono fatti rientrare nel proprio paese di residenza, nel qual caso verrebbero tassati in base alle leggi vigenti. Il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, l’ha inserita tra gli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, nella cosiddetta Lista nera, ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico commerciali che si intrattengono tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio.

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