Una tassa patrimoniale? Gli italiani
“dovrebbero vendere tutto” per pagarla”,
secondo l’elementare buon senso espresso dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Una tassa patrimoniale, ha detto Saccomanni,
“va bene in linea di principio”
se però non si considera, come riferisce l’agenzia Ansa, che
”il patrimonio degli italiani, seppure valga 6-8 volte il Pil, è già investito in immobili, imprese etc..”
e non si ha disponibile una
”liquidità per 400 miliardi di euro”.
Conclusione: gli italiani, appunto,
”dovrebbero quindi vendere tutto”
per pagarla? si è chiesto il ministro.
Purtroppo anche Saccomanni, come tanti che occupano posizioni anche più alte di lui, ha peccato di vanità e ha ceduto al morboso charme della televisione, dimostrando di non avere ben chiaro il senso del ruolo e dell’esempio. Ha detto cose giuste e intelligenti, ma non lo ha fatto nel luogo deputato, il Parlamento.
Fabrizio Saccomanni ha scelto invece lo studio Rai di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. Fazio è nella tempesta, quanto meno poltiica e mediatica, perché molti sostengono che dalla televisione di Stato prende troppi soldi. Ancor di più, e questo è davvero grave, ha guardato, compiacente e con uno sguardo quasi compiaciuto, Diego Armando Maradona, che deve allo Stato italiano decine di milioni, mentre faceva il gesto dell’ombrello al Fisco e per estensione a tutti i contribuenti onesti.
Saccomanni, andando a sedersi su quella stessa sedia in quello stesso studio dove Maradona una settimana prima ha fatto quella uscita scandalosa, non ha fatto una cosa giusta, Da lui dipende Equitalia, prima destinataria del gesto dell’ombrello. Come possono interpretare il comportamento del ministro i contribuenti e i loro aguzzini, che, per cifre che sono infime frazioni del denaro che prende Fazio, ci spremono per aiutare lo Stato a andare avanti?