Siccità, branchi di ippopotami in cerca d’acqua impantanati nel fango in Botswana: assetati e aggressivi

di redazione esteri
Pubblicato il 30 Aprile 2024 - 12:39
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Foto Ansa

In Africa australe è in corso una grave siccità che gli esperti dicono causata principalmente dal fenomeno climatico El Niño. Sono minacciati i raccolti ed è in corso una carestia che affligge gran parte della popolazione, ma anche gli animali ne subiscono gravissime conseguenze.

Branchi di ippopotami rischiano di morire di sete e di caldo in Botswana perchè restano intrappolati nel pantano dove prima c’era l’acqua. Strazianti immagini che mostrano gruppi di animali coperti di fango nel disperato tentativo di rinfrescarsi sono state pubblicate dal Daily Mail e trasmesse da alcune reti televisive tra cui France24.

Se le inondazioni stagionali di norma fanno del Delta dell’Okavango un habitat lussureggiante per la fauna selvatica, quest’anno il prosciugamento del fiume Thamalakane ha costretto gli ippopotami a dirigersi verso le riserve d’acqua naturali vicino alla città turistica di Maun o a rischiare di morire per disidratazione ed esaurimento.

Gli ippopotami hanno una pelle spessa ma sensibile, perciò vivono in zone normalmente umide con accesso a bacini di acqua e devono bagnarsi regolarmente. Senza acqua, possono diventare aggressivi e si trovano costretti ad avvicinarsi ai villaggi. Le autorità locali hanno proposto che gli ippopotami vengano trasferiti nelle riserve per evitare conflitti con l’uomo.

Il Botswana ospita una delle più grandi popolazioni di ippopotami selvatici al mondo, stimata essere tra 2000 e 4000 esemplari dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).