ROMA – Il fatto Quotidiano che sarà in edicola sabato 9 giugno attacca senza mezzi termini, le nomine alla tv di Stato e titola: “La Rai dei Banchieri”. Si legge: “Monti nomina Anna Maria Tarantola (Bankitalia) presidente e impone Luigi Gubitosi (amico di Bisignani) direttore generale. La maggioranza approva, l’Idv no. Santoro: ‘Il premier ha una banca al posto del cervello'”.
Sotto l’apertura, Stefano Feltri e Alessandro Oppes spiegano in un articolo dal titolo “La Spagna chiede aiuto”, che il paese iberico “assomiglia sempre di più alla Grecia: crisi bancaria, rivolte sociali e governo fragile”.
Come seconda notizia, il Fatto pubblica invece un’esclusiva sul Vaticano dal titolo: “”Una perizia psichiatrica per cacciare Gotti Tedeschi”. Scrive Marco Lillo: “”‘È inadatto, troppe manovre e denigrazioni degli altri’ E ancora: ‘Ha l’accidia sociale’. Guerra totale contro l’ex presidente dello Ior”.
Sulla destra il consueto editoriale di Marco Travaglio intitolato “Poteri morti”. Il riferimento è ovviamente al governo dei tecnici e al premier Mario Monti. Scrive Travaglio: “Non è vero, come asseriscono i calunniatori, che il governo dei tecnici sia noioso e funereo. Da un po’ di tempo anzi ha preso a far ridere. Prendete il premier, per gli amici Bin Loden, l’uomo che modestamente voleva “salvare l’Italia” e, già che c’era, pure di “cambiare gli italiani”. L’altroieri s’è molto lagnato perché “il mio governo e io abbiamo sicuramente perso l’appogg io di quelli che gli osservatori ci attribuivano, colpevolizzandoci: i cosiddetti poteri forti. Non incontriamo i favori di un grande quotidiano e della Confindustr ia”. Ma tu pensa: uno che è stato, nell’ordine, docente, rettore e presidente della Bocconi, consulente del governo De Mita, consigliere d’amministrazione di Fiat e Comit, commissario europeo al Mercato interno e poi alla Concorrenza, membro dei gruppi Bruegel, Bilderberg, Trilateral e Atlantic Council, advisor di Coca Cola, Goldman Sachs e Moody’s, editorialista del Corr iere, e ora è senatore a vita, presidente del Consiglio e ministro del Tesoro, parla di poteri forti. E non guardandosi allo specchio, ma cercando i colpevoli del fallimento del suo governo (…)”
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